Il Libano firma un accordo con Israele. Ungheria: “noi contro il price cap”
Si inasprisce l’emergenza sul fronte del gas.
Il Turkmenistan si è detto pronto a rifornire l’Europa. Il ministro di Stato turkmeno e presidente di Turkmengaz, Batyr Amanov, in occasione della conferenza internazionale Oil and Gas of Turkmenistan 2022, ha dichiarato: «il Turkmenistan è un esportatore di gas affidabile e un attore chiave sulla scena energetica globale, che ha ampie prospettive di fornitura di gas naturale all’Europa». Al momento, il Paese esporta verso Russia e Cina.
L’Ungheria è tornata a parlare di price cap, dicendosi contraria perché teme che la Russia possa ridurre le forniture all’Europa e spingere in alto i prezzi.
L’accordo sul gas in Libano
Il Libano, intanto, ha firmato un accordo storico con Israele per la spartizione del gas. La firma è arrivata a Beirut da parte del presidente Michel Aoun: tramite questo trattato viene definito il confine marittimo tra i due Paesi e la conseguente spartizione delle risorse energetiche nel Mediterraneo orientale, tra cui il gas.
Il premier Lapid ha dichiarato: «questo è un successo politico. Non tutti i giorni uno Stato nemico riconosce Israele, con un accordo scritto, di fronte alla comunità internazionale. Si tratta di un successo storico che rafforzerà la sicurezza di Israele, farà affluire miliardi all’economia israeliana e garantirà stabilità al confine nord del Paese».
Per la buona riuscita dell’accordo è stata fondamentale la mediazione degli Stati Uniti, che interverrà per la seconda parte dei documenti, che verranno firmati da delegati libanesi nella cerimonia prevista nella base Onu di Capo Naqura lungo la Linea Blu di demarcazione tra i due Paesi. L’inviato americano Hochstein presenzierà la cerimonia di scambio dei documenti.
In corrispondenza con la cerimonia di scambio dei documenti, terrà un discorso televisivo il leader degli Hezbollah, Hasan Nasrallah. Il “partito di Dio” ha di fatto approvato l’accordo con Israele, firmato dal presidente libanese Michel Aoun, stretto alleato del movimento sciita libanese. Secondo alcuni media locali Nasrallah, leader di una formazione politica armata che, da decenni, basa la legittimità popolare sulla retorica della lotta contro Israele, pronuncerà un discorso in cui tornerà a minacciare Israele di ritorsioni armate in caso di “violazioni” dell’intesa.
di: Micaela FERRARO
FOTO: EPA/FILIP SINGER