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Prevista proroga per lo smart working avanzata dal ministro del Lavoro Andrea Orlando. Landini: “cifre assolutamente insufficienti”

Il decreto legge Aiuti bis dovrebbe prevedere un punto in più di taglio del cuneo fiscale per i redditi medio bassi, un anticipo della rivalutazione delle pensioni e la proroga dello sconto sulla benzina al 20 settembre. Presentato ai Sindacati, si sono levate numerose critiche.

Il taglio del cuneo fiscale all’1,8% dovrebbe iniziare a luglio e continuare fino a dicembre, mentre le pensioni saranno riviste a partire da ottobre. Fino al 20 settembre previsto lo sconto sulle accise dei carburanti, esteso anche il bonus 200 euro per 125mila lavoratori dipendenti che, pur sotto i 35mila euro, non hanno potuto godere dell’esonero contributivo inserito nella legge di bilancio 2022 perché in maternità o cassa integrazione, coperte solo figurativamente dall’Inps. Secondo quanto emerge dalle anticipazioni stampa a proposito del decreto legge Aiuti bis, sarà contenuta la norma che proroga agevolazioni sullo smart working per fragili e lavoratori con figli piccoli

La richiesta era stata avanzata da Andrea Orlando, il ministro del Lavoro. Verrà anche modificato l’articolo 23 della legge 81/2017, che prevede che, da settembre, per attivare lo smart working basti inviare una comunicazione telematica al Ministero con i nominativi dei lavoratori coinvolti, con la data di inizio e fine delle prestazioni svolte da remoto. Le istruzioni del caso saranno fissate da apposito decreto ministeriale dopo l’approvazione definitiva in Senato. Fino al 31 agosto, le aziende possono utilizzare lo smart working in modalità semplificata, inviando una semplice comunicazione al Ministero e senza che sia stato preventivamente siglato un accordo individuale.

I sindacati insorgono: secondo il segretario Uil Pier Paolo Bombardieri “l’incontro per quello che ci riguarda non è andato bene, condividiamo il metodo ma sulle quantità economiche siamo molto lontani. Per i lavoratori dipendenti passiamo da un esonero da 0,8% a 1,8% che comporta mediamente un aumento lordo nei sei mesi di 100 lordi. Per i pensionati la rivalutazione del 2% è di 10 euro ogni 500 euro per tre mesi, e l’anticipo del conguaglio per l’anno in corso comporta sull’anno un aumento di un euro al mese ogni 500 euro. Siamo a poco più di un’elemosina, il giudizio è insufficiente. “Siamo curiosi di sapere cosa pensano i partiti che stanno facendo la campagna elettorale. Il corpo della manovra doveva riguardare lavoratori dipendenti e pensionati“.

Dello stesso avviso il segretario di Cgil, Maurizio Landini: «sul piano quantitativo e del tutto insufficiente. Un miliardo ai lavoratori e 1,5 miliardi ai pensionati su 14,3 miliardi di manovra. Stiamo parlando di cifre assolutamente insufficienti ad affrontare il problema. Non ci siamo. Visto che il cdm non si è ancora riunito, chiediamo che affrontino in modo diverso questa situazione».

di: Flavia DELL’ERTOLE

FOTO: ANSA/MASSIMO PERCOSSI