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I ministri dell’Economia dell’Ue hanno raggiunto l’accordo sulle nuove regole

All’Ecofin è arrivato l’accordo sulla riforma del Patto di Stabilità. L’intesa siglata dai ministri dell’Economia dell’Ue, ha scritto su X la presidenza di turno dell’Ue, detenuta dalla Spagna, prevede regole “realistiche, equilibrate, adatte alle sfide presenti e future”.  

Il nuovo patto, ha spiegato il commissario Ue agli Affari economici Paolo Gentiloni entrerà in vigore nella primavera del 2024, “se le tappe finali per la sua approvazione si concluderanno positivamente”.

Le reazioni

«L’accordo sulle nuove regole fiscali è una notizia importante e positiva – ha affermato la ministra dell’Economia spagnola Nadia Calvino – Darà certezza ai mercati finanziari e rafforzerà la fiducia nelle economie europee».

«L’accordo è una buona notizia per l’economia europea, il viaggio non è ancora finito – ha affermato Gentiloni – A gennaio noi dovremo passare alla fase successiva, quella dei triloghi e ho fiducia che lo stesso spirito di costruttivo e di compromesso che ci ha portato al risultato di successo di oggi ci guidi ad una positiva conclusione delle tappe finali».

«Le nuove regole di bilancio per i Paesi membri dell’Ue sono più realistiche ed efficaci allo stesso tempo – ha scritto su X il ministro delle Finanze tedesco Christian Lindner – Combinano cifre chiare per deficit inferiori e rapporti debito/Pil in calo con incentivi per investimenti e riforme strutturali. La politica di stabilità è stata rafforzata».

Secondo il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti nel nuovo Patto “ci sono alcune cose positive e altre meno. L’Italia ha ottenuto però molto e soprattutto quello che sottoscriviamo è un accordo sostenibile per il nostro Paese volto da una parte a una realistica e graduale riduzione del debito mentre dall’altra guarda agli investimenti specialmente del Pnrr con spirito costruttivo”.

«Ringrazio il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il Ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti per il grande risultato ottenuto nella ridefinizione delle regole e dei parametri europei per i prossimi anni – ha dichiarato il ministro della Difesa Guido Crosetto – Per quanto riguarda la Difesa, sono contento che sia stata recepita la posizione italiana e che gli investimenti per la difesa siano stati considerati fattore rilevante per l’esclusione dal calcolo degli obiettivi di bilancio. In un momento difficile come questo era giusto liberare risorse per sanità, sociale, interventi per la fiscalità e per la competitività delle aziende, senza rinunciare alla sicurezza. Il nostro lavoro di squadra e la serietà delle nostre posizioni sono state coronate dal successo».

«La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, considera importante che sia stato trovato tra i 27 Stati membri della Ue un compromesso di buonsenso per un accordo politico sul nuovo Patto di stabilità e crescita – si legge in una nota di Palazzo Chigi – Nonostante posizioni di partenza ed esigenze molto distanti tra gli Stati, il nuovo Patto risulta per l’Italia migliorativo rispetto alle condizioni del passato». Nella nota si legge che si tratta di “regole meno rigide e più realistiche di quelle attualmente in vigore, che scongiurano il rischio del ritorno automatico ai precedenti parametri, che sarebbero stati insostenibili per molti Stati membri”.

Insorgono le opposizioni

Non mancano, però, le voci contrarie, come quella del presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte. «Ho sempre combattuto per contrastare le vecchie logiche di austerità e trasformare il ‘Patto di stabilità e crescita’ in un ‘Patto di crescita nella stabilità’ – ha dichiarato Conte – Purtroppo da un anno se ne occupa Giorgia Meloni e il suo patriottismo a chiacchiere sta rifilando all’Italia un ‘Pacco di stabilità’ che si tradurrà in un cappio al collo per il Paese. Un Patto scritto dalla Germania, comunicato martedì dai ministri tedesco e francese, che hanno precisato che il ministro Giorgetti era ‘informato». Secondo il presidente pentastellato con l’accordo sulla riforma “tornano vincoli rigidi, parametri contabili potenzialmente prociclici”.

Contraria anche la segretaria del Pd Elly Schlein. «Giorgia Meloni mette una grande ipoteca sul futuro dell’Italia. Questo compromesso raggiunto tra i governi è un cattivo compromesso per l’Italia – ha dichiarato Schlein a Tg2 Post La proposta che aveva fatto la Commissione prevedeva di costruire il percorso anche per il rientro del debito Paese per Paese. Questo compromesso reintroduce quei rigidi parametri quantitativi sulla riduzione del debito e del deficit che sono stati tanto dannosi per l’Italia e per l’Europa, a cui questo governo rischia di consegnarci di nuovo».

di: Francesca LASI

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