Il ministro della Difesa ha incontrato l’omologo statunitense Llyod Austin
Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha incontrato a Washington il capo del Pentagono Lloyd Austin.
«L’Italia non ha mai pensato un momento da che parte stare nel conflitto ucraino e continua a sostenere Kiev anche con governi diversi» ha affermato Crosetto.
In merito ai rapporti tra i due Paesi, Crosetto ha sottolineato che la cooperazione tra Italia e Stati Uniti è “antica” e che Roma e Washington sono legate da un “rapporto di amicizia e cooperazione speciale”. Il ministro ha, poi, ringraziato l’omologo statunitense per la presenza in Italia dei militari Usa che “fanno parte della nostra nazione come i nostri militari (come) fanno parte della nostra storia i tanti cimiteri di soldati americani in Italia”.
«Da Austin non ci sono state altre richieste, se non considerazioni sui possibili sviluppi del conflitto in Ucraina» ha affermato il ministro, specificando che “non si è parlato della coalizione aerea perché l’Italia ha escluso la sua partecipazione”.
Crosetto ha precisato che gli aiuti militari inviati a Kiev non minano la capacità di difesa dell’Italia. «Non tocchiamo le scorte che sono necessarie in caso di difesa» ha affermato.
«L’Italia è un alleato fondamentale sul fianco sud della Nato – ha dichiarato Austin – apprezziamo il suo robusto contributo per la sicurezza nel mondo, in ambito Nato, Ue e Onu, con la partecipazione a molte missioni internazionali, dai Balcani all’Artico, dal Medio Oriente all’Africa e ora all’Indo-Pacifico».
Balcani
«Austin ha chiesto un impegno maggiore dell’Italia nei Balcani perché probabilmente è la zona che forse meglio conosce e dove meglio può dialogare – ha dichiarato Crosetto alla stampa italiana al termine dell’incontro – L’Italia ha confermato la sua disponibilità ad aumentare la presenza nella missione Althea e a continuare la presenza in Kfor, che è stata quella che ha garantito la stabilità in tutto questo periodo difficile».
Cyber e spazio
Crosetto ha poi annunciato che la cooperazione tra Italia e Stati Uniti nel settore della difesa toccherà anche per i settori cyber e spazio. «Quella cyber è una guerra quotidiana e in tutte le nazioni, solo che le bombe cyber non si sentono, anche se fanno male lo stesso» ha affermato
di: Francesca LASI
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