ANSA/ANGELO CARCONI

Si intensifica l’inchiesta sulla reazione contro la pandemia del governo

«Chiudere gli occhi di fronte a un disastro significa aprire la strada a un altro disastro». Lo dichiara il senatore del Pd Andrea Crisanti, ospite di Lucia Annunziata a In mezz’ora in più. Oggetto della dichiarazione è l’inchiesta della procura di Bergamo sui primi giorni di Covid e la mancata zona rossa. «Ogni disastro aereo, ogni incidente di una centrale nucleare vengono scandagliati – ha affermato – Dire siamo tutti assolti significa, secondo me, aprire la strada a una situazione di impreparazione la prossima volta».

«La perizia non è un atto d’accusa, ma un documento tecnico-scientifico – ha aggiunto -. Io ho accolto l’invito della procura, un invito che mi è stato fatto a giungo 2020 e l’ho consegnata oltre un anno fa. Ma posso parlare di quella perizia solo in fase dibattimentale. Se i giudici decideranno di non andare oltre – ha sottolineato – allora potrò parlarne. I dati di Vo’ indicavano che il 3% della popolazione era infetta, era una enormità e dissi che occorreva chiudere tutto. La perizia non riflette la mia idea, ma un documento tecnico scientifico».

Gallera: “ci hanno fatto andare in guerra come gli italiani in Russia, con le scarpe di cartone”

Da quanto emerge dagli atti dell’inchiesta Giulio Gallera, assessore regionale al Welfare nel 2020 scriveva che “ci hanno fatto andare in guerra come gli italiani in Russia, con le scarpe di cartone” all’ex consigliere regionale Carlo Saffioti.

«Il problema è l’assoluta insufficienza dei dpi. Fin da subito non siamo riusciti a distribuire sul territorio mascherine, camici, visiere ecc perché non ce n’erano. Qui pochi che abbiamo vengono giustamente destinati agli ospedali – scriveva Gallera. – Questo ha fatto saltare protocolli e servizi che erano attivi e che avrebbero dovuto essere un presidio di sanità. Ci hanno fatto andare in guerra come gli italiani in Russia, con le scarpe di cartone».

Cancelli: le lobby hanno lasciato aperti locali e ristoranti

Il 3 marzo del 2020 il sindaco di Nembo, Claudio Cancelli, scriveva su Whatsapp: «anch’io sarei stato drastico su ristoranti, bar, centri sportivi eccetera. E Invece le varie lobby li hanno lasciati aperti. Sbagliato. Se devi intervenire, intervieni in modo rigido, altrimenti non serve».

Sempre su Whastapp, ma il il 15 marzo, Ranieri Guerra chattando con il presidente dell’Iss Silvio Brusaferro, sosteneva che “fare tamponi a tutti adesso è la cazzata del secolo“. Brusaferro rispondeva che il problema fosse che “ognuno va per conto suo“. E il direttore vicario dell’Oms rassicurava: “ho parlato con Galli, poi, e gli ho detto di desistere dal proporre scemenze come tamponi per tutti… ha convenuto, spero…“.

di: Caterina MAGGI

aggiornamento: Flavia DELL’ERTOLE

FOTO: ANSA/ANGELO CARCONI