Il ministro della Giustizia ha emesso un “provvedimento articolato” respingendo la richiesta del legale dell’anarchico
Il Guardasigilli Nordio ha deciso: Cospito resterà al 41 bis. A nulla sarebbero quindi valse le manifestazioni di solidarietà ricevute in questi giorni dall’anarchico, l’ultima delle quali con l’occupazione dell’Università Orientale di Napoli.
Gli avvocati annunciato ricorso
Il legale difensore Flavio Rossi Albertini ha dichiarato a Lapresse che sarà presentato un ricorso contro il decreto del ministro Nordio.
La decisione di Nordio
Il ministro della Giustizia ha respinto con un “provvedimento articolato” l’istanza di revoca avanzata dalla difesa di Cospito, rappresentata dal legale Flavio Rossi Albertini. La motivazione principale sarebbe il concreto “pericolo che Cospito possa comunicare con l’esterno“. Rispetto a tali sospetti sarebbe stato determinante il parere delle autorità giudiziarie, precisamente Procura nazionale antimafia, Dda di Torino e Procura generale di Torino.
In particolare la Direzione nazionale antimafia, in una relazione consegnata al Ministero nei giorni scorsi, ribadiva che per “contenere l’indubbia carica di pericolosità sociale del detenuto” sarebbe stato “idoneo” anche il regime di alta sicurezza, posto che è “all’autorità politica” che spetta l’ultima parola, pronunciata oggi da Nordio.
A disporre il regime di carcere duro nei confronti dell’anarchico era stata, il 4 maggio del 2022, l’allora Guardasigilli Marta Cartabia.
«Allo stato attuale, fino a diverse indicazioni da parte del personale medico e della magistratura, non sussistono ragioni che giustifichino diversi intendimenti. La pericolosità del soggetto è nota e certificata e lo Stato non cede ai ricatti o alle intimidazioni dei violenti» ha commentato il sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari.
Il commento di Salvini su Nordio: “ha fatto bene”
Il vicepremier Matteo Salvini ha commentato favorevolmente la decisione presa dal ministro Nordio di respingere l’istanza di revoca del 41 bis per l’anarchico Alfredo Cospito, un sciopero della fame da oltre cento giorni. Alla domanda se è favorevole all’alimentazione forzata ha dichiarato: «spero non si arrivi a quello, perché ogni vita è sacra, anche di un detenuto e di un delinquente. Spero che non si arrivi a quello. Poi se si vuole fare una battaglia politica sull’ergastolo, sull’isolamento, sulle carceri italiane e sul 41 bis si faccia ma non sotto minaccia, ricatto o violenza. Gli auguro di vivere bene e a lungo, di riconoscere gli errori fatti e di disconoscere la lotta armata come strumento di lotta politica».
di: Marianna MANCINI
aggiornamenti: Micaela FERRARO
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