Il cittadino australiano era già stato condannato all’ergastolo nelle Filippine per tratta di esseri umani e stupro
Un uomo australiano, Peter Gerard Scully, ha ricevuto una sentenza di 129 anni nelle Filippine per aver abusato sessualmente di bambini di appena 18 mesi.
Scully è stato messo a processo insieme alla fidanzata filippina Lezyl Margallo e due complici: tutti e quattro sono stati accusati di 60 reati tra cui abuso su minore, tratta, stupro e diffusione di materiale pedopornografico. La condanna è arrivata lo scorso 3 novembre dopo un patteggiamento. L’uomo è stato condannato a 129 anni di reclusione, la fidanzata a 126 e i due complici a 9 anni ciascuno.
Lo rende il pubblico ministero della città di Cagayan de Oro, Merlynn Barola-Uy. «Si tratta di una dolce vittoria. Le vittime sopravvissute e le loro famiglie insieme alla squadra dell’accusa sono state, sin dal primo giorno, coerenti nella loro determinazione a combattere Peter Scully e annientare ogni tattica che ha impiegato. Vogliono tutti chiudere questa fase oscura della loro vita e andare avanti», ha detto.
I reati si riferiscono al 2012 e sono emersi dopo l’arresto di Scully, avvenuto nel 2015. L’uomo, infatti, già nel 2018 è stato condannato all’ergastolo insieme all’ex convivente Carme Ann Alvarez per 6 casi di traffico di esseri umani e stupro, un settimo bambino era stato ucciso e sepolto nella casa della coppia a Surigao City.
I fatti fanno luce su un fenomeno largamente diffuso nelle Filippine, ovvero lo sfruttamento sessuale dei bambini online. Secondo uno studio recente di Unicef, Interpol ed Ecpat International, il 10% dei bambini di età compresa tra i 12 e i 17 anni che utilizzano Internet ha subìto una qualche forma di abuso sessuale. Una fotografia già mostrata da un rapporto della Missione per la giustizia internazionale che individuava in povertà radicata, connettività Internet elevata e sistemi di trasferimento di denaro internazionali opachi le cause del fenomeno a cui il gabinetto del presidente Ferdinand “Bongbong” Marcos Jr. ha dichiarato guerra.
di: Alessia MALCAUS
FOTO: PIXABAY