zhai jun

Meloni a Tel Aviv: “due Stati per due popoli. Serve de-escalation, non diventi uno scontro tra civiltà”

Zhai Jun, inviato speciale del governo cinese per la questione del Medioriente che ieri ha partecipato al vertice al Cairo, ha invitato le Nazioni Unite a “promuovere la convocazione di una conferenza di pace internazionale più autorevole, più influente e su larga scala il più presto possibile, per costruire un consenso internazionale sulla promozione della pace e promuovere una rapida soluzione globale, giusta e duratura alla questione palestinese”.

Zhai Jun ieri, 21 ottobre, ha detto nel suo discorso: «la Cina presta molta attenzione allo sviluppo del conflitto israelo-palestinese ed è profondamente preoccupata per la rapida escalation del conflitto. La Cina condanna tutte le azioni che danneggiano i civili, si oppone a qualsiasi pratica che violi il diritto internazionale e sollecita l’immediata cessazione delle operazioni militari che aggravano ulteriormente la situazione e aprono canali per gli aiuti umanitari. La via d’uscita fondamentale per risolvere il ricorrente conflitto tra Palestina e Israele è attuare la ‘soluzione dei due Stati’, stabilire uno Stato palestinese indipendente e raggiungere una coesistenza pacifica tra Palestina e Israele. La Cina continuerà a collaborare con le parti interessate della comunità internazionale per compiere sforzi incessanti per porre fine alla guerra a Gaza il prima possibile, sostenere il popolo palestinese nel ripristino dei suoi legittimi diritti nazionali, attuare la ‘soluzione dei due Stati’ e raggiungere obiettivi duraturi di pace e sicurezza in Medioriente», ha concluso.

Sunak: “umanità deve vincere contro piaga terrorismo”

Rishi Sunak, primo ministro britannico ha comunicato che il governo sta “lavorando intensamente con i partner internazionali per consentire ai cittadini britannici intrappolati nella Striscia di poter utilizzare il valico di Rafah per lasciare Gaza”.

Sunak ha accolto con favore la riapertura del valico fra Egitto e Gaza e ha dichiarato che è necessario che ci sia un “flusso di camion che la attraversi per portare aiuti ai palestinesi, sottolineando la necessità di ripristinare tutte le riserve idriche a Gaza laddove è fisicamente possibile”.

«Questo è il momento in cui l’umanità deve vincere contro la piaga del terrorismo e spezzare il ciclo della tragedia», ha auspicato. 

L’appello di Papa Francesco

«La guerra è sempre una sconfitta, fratelli fermatevi!». Lo ha detto il Papa all’Angelus riguardo la guerra in Mediorinete e tutte le altre guerre. Francesco ha ricordato la giornata di digiuno, di preghiera e di penitenza di venerdì 27 ottobre.

Colloquio del 21 ottobre tra Meloni e Netanyahu

Nel tardo pomeriggio di ieri, 22 ottobre, Giorgia Meloni ha incontrato il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu a Tel Aviv. I due hanno avuto un colloquio sul conflitto in corso in Medio Oriente a seguito del vertice internazionale per la pace a Il Cairo, in cui è saltata la dichiarazione finale per via di uno scontro di vedute tra i Paesi del mondo arabo e l’Occidente.

«Noi difendiamo il diritto di Israele a esistere, a difendere la sicurezza dei propri cittadini – ha detto Meloni al termine del colloquio – Comprendiamo assolutamente che quello di Hamas è un atto di terrorismo che deve essere combattuto. Pensiamo e crediamo che voi siate in grado di farlo nel migliori dei modi, perché noi siamo diversi da quei terroristi. Ribadisco il pieno diritto di Israele a difendersi secondo il diritto internazionale e a vivere in pace. La mia idea, per le modalità dell’attacco di Hamas che si sono viste, è che non c’entri nulla la causa palestinese, ma perseguono la jihad islamica: il target non era Israele soltanto, ma quelle nazioni che avevano lavorato per il processo di pace per quel territorio. Significa che l’Europa, Israele, gli Stati Uniti e le monarchie del Golfo sono tutte sulla stessa barca. Vogliono creare una guerra di religione e uno scontro di civiltà. Non lo deve diventare. I leader internazionali devono esserci in questi momenti».

«Con il presidente dell’Autorità nazionale palestinese Mahmoud Abbas ci siamo detti che bisogna lavorare il più possibile per una de-escalation, continuare a lavorare su una soluzione a lungo termine che però può essere solamente la soluzione dei due Stati. Chiaramente ci vuole un grande impegno della comunità internazionale, non facile se prima non si riesce a dare risposte che, secondo me, possono partire da una parte dal tema degli aiuti umanitari per la Striscia, cui l’Italia e l’Ue lavorano, dall’altra parte un lavoro importante va fatto sul fronte degli ostaggi, che sarebbe un altro segnale significativo. È un lavoro molto delicato che credo sia molto importante continuare a fare, soprattutto sul dialogo tra i Paesi occidentali e i Paesi arabi», ha continuato.

E poi Netanyahu: «dobbiamo sconfiggere questa barbarie: è una battaglia tra le forze di civiltà e barbari mostri che hanno ucciso, mutilati, violentato, decapitato, bruciato persone innocenti. Questo è un test, un test di civiltà. E lo vinceremo», ha detto Netanyahu ringraziando Meloni per essere “venuta in questi tempi bui”. 

di: Alice GEMMA

FOTO: EPA/YOUSSEF BADAWI