PUTIN

Per Mosca le decisioni de L’Aja non hanno valore legale. Xi Jinping a Mosca il 20 marzo

Responsabile del crimine di guerra di deportazione illegale di popolazione (bambini) e di trasferimento illegale di popolazione (bambini) dalle zone occupate dell’Ucraina alla Russia“. Così la Corte penale internazionale ha emesso un mandato di arresto nei confronti del presidente russo Vladimir Putin.

Lo ha annunciato la stessa Corte con un comunicato in cui si specifica che il mandato di arresto è stato emesso anche nei confronti di Maria Alekseyevna Lvova-Belova, commissaria per i diritti dei bambini presso il Cremlino per i reati commessi nel territorio occupato ucraino almeno a partire dal 24 febbraio 2022. 

Sarcasmo da parte del vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev. «La Corte penale internazionale ha emesso un mandato d’arresto contro Vladimir Putin. Non c’è bisogno di spiegare dove dovrebbe essere usato questo documento» ha scritto Medeved su Twitter, concludendo il messaggio con l’emoji della carta igienica.

Mosca ha commentato la notizia sottolineando che le decisioni della Cpi non hanno valore in Russia. «Le decisioni della Corte penale internazionale non hanno alcun significato per il nostro Paese, nemmeno dal punto divista legale», ha detto la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova.

La reazione di Kiev

Per Kiev, d’altro canto, si tratta di una “decisione storica”. «Il mondo è cambiato. La Corte penale internazionale ha emesso un mandato di arresto per lo ‘stratega’ Putin. È un chiaro segnale per le élite russe di ciò che accadrà loro e perché ‘non sarà come prima’. È l’inizio della fine della Federazione russa nella sua forma attuale sulla scena mondiale ha scritto su Twitter  il consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak.

Ue: “bene mandato, è solo l’inizio”

«Con il mandato di arresto contro Vladimir Putin ci troviamo di fronte a un’importante decisione di giustizia internazionale e per il popolo ucraino: abbiamo sempre detto nell’Unione Europea che gli autori dei crimini in Ucraina dovranno essere ritenuti responsabili: questo è solo l’inizio del processo. L’Ue sostiene il lavoro della Corte Penale Internazionale, non può esserci impunita» ha dichiarato l’Alto rappresentate Ue per la politica estera Josep Borrell.

Xi Jiping a colloquio da Putin

Il Cremlino ha annunciato che il prossimo 20 marzo il presidente cinese Xi Jinping si recherà in Russia per incontrare Vladimir Putin. La visita, che durerà fino al 22 marzo, servirà a discutere “la cooperazione strategica” tra i due Paesi.

“Su invito del presidente della Federazione russa Vladimir Putin, il presidente Xi Jinping effettuerà una visita di Stato in Russia dal 20 al 22 marzo”, ha confermato una breve nota della portavoce del ministero degli Esteri cinese Hua Chunying, senza fornire ulteriori dettagli.

Il portavoce del ministero degli Esteri cinese Wang Wenbin ha chiarito che la visita in Russia è “per la pace” in Ucraina. «Mantenere la pace nel mondo e promuovere lo sviluppo comune sono gli scopi della politica estera cinese. Sulla questione ucraina, la Cina si è sempre schierata dalla parte della pace, del dialogo e della correttezza storica. La Cina ha sempre svolto una normale cooperazione economica e commerciale con i Paesi di tutto il mondo, inclusa la Russia, sulla base dell’uguaglianza e del vantaggio reciproco. La cooperazione tra Cina e Russia è leale e schietta, punta ad avvantaggiare i popoli dei due Paesi e a promuovere lo sviluppo del mondo, libero da interferenze e coercizioni da parte di terzi. Pechino ha sempre adottato un atteggiamento prudente e responsabile nei confronti delle esportazioni militari».

La Casa Bianca ha commentato la notizia esprimendo “preoccupazione” per l’apparente unidirezionalità degli interessi di Pechino, che esclude Kiev dall’incontro. Il portavoce del consiglio per la sicurezza nazionale John Kirby ha detto che il cessate il fuoco previsto dal piano di pace cinese non porterebbe ad “una pace giusta e durevole” ma sarebbe “la ratificazione della conquista russa”.

«Non parliamo per il presidente Zelensky, ma noi non sosteniamo un cessate il fuoco in questo momento che favorirebbe Mosca», ha detto Kirby.

Lula in Cina da Xi

Il presidente cinese Xi Jinping ha in programma anche una visita dell’omologo brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva, invitato a Pechino dal 26 al 31 marzo prossimi.

Al fronte

Continuano gli scontri in Ucraina.

Il Donetsk sta subendo bombardamenti costanti: nell’ultimo attacco è morta una persona e altre 7 sono rimaste ferite. Sono stati colpiti i villaggi di Pivnichne e Pivdenne a Toretsk.

Fonti russe affermano da parte loro che le forze armate ucraine hanno effettuato ieri 34 bombardamenti sull’autoproclamata repubblica popolare di Donetsk, provocando il ferimento di tre civili.

Secondo quanto riporta il canale Telegran Crimean Wind, citato da Ukrinform, nel distretto di Simferopoli in Crimea è avvenuta un’esplosione, appena fuori dal villaggio di Perevalne, dove è di stanza la Brigata di difesa costiera della Flotta russa del Mar Nero.

Peskov: “jet militari non cambieranno il conflitto”

Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov citato dalle agenzie russe ha commentato l’annuncio fatto da Varsavia in merito all’invio, da parte di Polonia e Slovacchia, di jet militari all’Ucraina.

Secondo Peskov i jet Mig-29 sono vecchi aerei destinati alla “distruzione” di cui i due Paesi si vogliono disfare e non cambieranno le sorti del conflitto perché “causeranno solo nuovi problemi agli ucraini”.

A Istanbul Erdogan incontra il presidente della Finlandia

Si tiene oggi, 17 marzo, a Istanbul l’incontro tra il presidente turco Erdogan e il finlandese Niinisto per l’adesione di Helsinki alla Nato.

di: Micaela FERRARO

aggiornamenti di: Francesca LASI

FOTO: ANSA/EPA/PAVEL BEDNYAKOV/SPUTNIK/KREMLIN POOL