Bleona Tafallari, arrestata lo scorso novembre per terrorismo internazionale avrebbe atto proselitismo tra minori, con l’intenzione di andare a combattere
È stata ribattezzata la “leonessa dell’Isis”, Bleona Tafallari, la 19enne nata in Kosovo per cui il pool antiterrorismo della Procura di Milano, guidato da Alberto Nobili, ha chiesto il processo con rito immediato. Se approvato, la difesa potrà chiedere il rito abbreviato, a porte chiuse e con lo sconto di un terzo sulla pena.
La giovane era stata arrestata lo scorso 17 novembre per terrorismo internazionale a seguito di un’indagine coordinata dal pm Leonardo Lesti e condotta dalla Digos.
Nonostante la giovane età, secondo l’ordinanza del gip Carlo Ottone De Marchi, Tafallari farebbe parte di un gruppo di radicali jihadisti da almeno tre anni, insieme al marito – un mujaheddin di 21 anni kosovaro e imparentato con l’attentatore di Vienna, Kujtim Fejzula – avrebbe fatto parte di una costola dell’Isis denominata i Leoni dei Balcani”.
Al contrario di quanto sostenuto dall’accusa, la ragazza ha affermato davanti al gip e ai pm di non essere mai stata intenzionata di “diventare martire, né di andare a combattere” né di aver mai fatto proselitismo. Sul suo cellulare, tuttavia, sono stati trovati oltre 7 mila tra audio, video e immagini, alcune dell’agenzia di comunicazione dello Stato Islamico Al Hayat Media Center, e più di 2.000 chat che proverebbero la sua appartenenza all’Isis.
di: Alessia MALCAUS
FOTO: ANSA/EPA/ITALIAN POLICE