Così il segretario della Nato al termine della ministeriale a Bruxelles per lo scudo aereo europeo
Il segretario dell’Alleanza Jens Stoltenberg ha rassicurato il mondo sulla minaccia del nucleare. «Le circostanze in cui la Nato potrebbe usare le armi nucleari sono estremamente remote», ha detto al termine della ministeriale Nato a Bruxelles.
Alleati Nato dicono sì a scudo aereo europeo
Il Consiglio per Difesa Nato a Bruxelles, composto dai ministri della Difesa di 14 alleati e della Finlandia, ha firmato una lettera d’intenti per lo sviluppo di una European Sky Shield Initiative, uno scudo aereo.
Con l’obiettivo dichiarato di rafforzare la difesa aerea e missilistica integrata della Nato, il progetto, guidato dalla Germania, mira a creare un sistema europeo di difesa aerea e missilistica attraverso l’acquisizione comune di attrezzature di difesa aerea e missili da parte delle nazioni europee.
Una fonte diplomatica ha poi fatto sapere a margine della ministeriale che si tratta di “un gruppo di testa” e in futuro ci si aspetta che “altre nazioni della Nato” vi partecipino, inclusa “l’Italia“. «Si tratta di una piattaforma aperta che punta a mettere in rete le industrie nazionali e dunque sarà di beneficio a tutti i partecipanti», aggiunge.
Risoluzione Onu condanna referendum d’annessione
Il presidente statunitense Joe Biden ha commentato la risoluzione dell’Assemblea Generale dell’Onu che condanna i referendum d’annessione alla Russia delle quattro regioni ucraine. «La Russia non può cancellare l’Ucraina dalle mappe – ha detto l’inquilino della Casa Bianca. – La stragrande maggioranza degli Stati ha votato per difendere la Carta delle Nazioni Unite e condannare il tentativo illegale del Cremlino di annettere con la forza il territorio ucraino. La posta in gioco di questo conflitto è chiara a tutti e il mondo ha inviato un messaggio chiaro: la Russia non può cancellare uno Stato sovrano dalla mappa. La Russia non può cambiare i confini con la forza, non può impadronirsi del territorio di un altro Paese».
La risoluzione per la condanna dei “cosiddetti referendum illegali” e la “tentata annessione illegale” della Russia di quattro province dell’Ucraina, in riferimento al diritto internazionale, è stata approvata da 143 contro cinque contrari (Russia, Bielorussia, Siria, Nicaragua, Corea del Nord) e 35 astenuti (tra cui India e Cina).
Un voto che conferma sempre di più l’appoggio all’Ucraina di Volodymyr Zelensky nel conflitto, come ribadito dal ministro della Difesa italiano, Lorenzo Guerini. «L’incontro ribadisce la determinazione dei Paesi che sostengono la resistenza del popolo ucraino. Siamo e saremo al fianco di Kiev per porre fine all’aggressione e arrivare a una pace vera: cioè equa e rispettosa del diritto», ha detto il ministro durante la sesta riunione del Gruppo di Contatto per la difesa dell’Ucraina a Bruxelles chiarendo la posizione dell’Italia.
Stessa soddisfazione sulla decisione dell’Assemblea generale dell’Onu arriva dal segretario della Nato Jens Stoltenberg che al suo arrivo allo stesso meeting a cui partecipa Guerini dichiara: «accolgo con favore il messaggio molto forte che arriva dalla comunità internazionale. Il voto di ieri all’Onu è stata una chiara condanna dell’annessione illegale dei territori ucraini e un chiaro invito al presidente russo Putin a revocare queste decisioni e a rispettare l’integrità territoriale dell’Ucraina. Penso anche che sia un messaggio molto importante che gli alleati e i partner della Nato nel Gruppo di contatto in difesa dell’Ucraina di ieri, saranno al fianco dell’Ucraina per tutto il tempo necessario. Aumenteremo il nostro supporto e, in particolare, forniremo più sistemi di difesa aerea all’Ucraina».
Il segretario della Difesa americano, Lloyd Austin, ha poi confermato l’impegno degli Usa nel “difendere ogni centimetro del territorio della Nato“. «Continueremo con i nostri sforzi per sostenere l’Ucraina per tutto il tempo necessario. Lo avete sentito dire più e più volte. L’altra cosa che ci avete sentito dire più e più volte è che gli Stati Uniti sono assolutamente impegnati a rispettare gli impegni dell’articolo cinque», ha detto a Bruxelles.
Il sostegno dell’Occidente
Il ministero della Difesa britannico ha annunciato che Londra fornirà all’Ucraina ulteriori missili di difesa antiaerea “nelle prossime settimane”, comprese munizioni in grado di abbattere missili da crociera. Si tratta, in particolare, di missili Amraam utilizzabili con il sistema di difesa aerea Nasams già promesso dagli Stati Uniti.
Lo stesso presidente Zelensky, intervenendo all’assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa, ha annunciato che Kiev è in attesa di “passi importanti dall’Italia e dalla Francia” in tema di difesa aerea. «Sinceramente abbiamo il 10% di quanto ci serve per difenderci. Sono contento che i primi rifornimenti per la difesa aerea siano arrivati ieri dalla Germania, che è uno dei soli cinque Paesi che producono quanto ci serve per difendere i nostri cieli», ha detto il leader ucraino chiedendo, inoltre, che la Russia venga definita Stato terrorista e che gli asset russi in Europa vengano congelati.
Una richiesta, quella di “dichiarare l’attuale regime russo come regime terrorista“, accolta dall’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa che, con una mozione passata quasi all’unanimità, chiede agli Stati membri di non riconoscere in alcun modo l’annessione di territorio ucraino da parte della Russia né i referendum e che “i negoziati di pace possano aver luogo solo alle condizioni dell’Ucraina“.
L’Alto rappresentante della politica estera Ue, Josep Borrell, al suo arrivo al quartier generale della Nato a Buxelles, ha dichiarato: «oggi condividerò con gli alleati della Nato il lavoro che stiamo facendo per sostenere l’Ucraina. Spero che lunedì in Lussemburgo approveremo un aumento dello European Peace Facility per raggiungere la soglia dei tre miliardi di euro e la missione di addestramento Ue per gli ucraini. Nel momento in cui Putin aumenta l’escalation dobbiamo essere determinati ad aiutare Kiev in modo che possa affrontare ogni tipo di escalation da parte della Russia».
Russi fuori dalla Repubblica Ceca
La Repubblica Ceca ha deciso di interrompere l’ingresso dei cittadini russi in possesso di un visto per la circolazione Schengen all’interno dell’Ue, siano essi turisti, sportivi e artisti, a partire dal prossimo 25 ottobre.
Il governo ceco segue l’esempio di Finlandia, Polonia e Paesi Baltici, sulla scia dei recenti bombardamenti russi su obiettivi civili ucraini.
Bollettino dal fronte
Il governatore della regione di Kiev, Oleksiy Kuleba, ha riferito di nuovi attacchi con droni kamikaze sulla zona, in particolare intorno alla capitale, da parte delle forze russe. Non si hanno al momento informazioni su danni o vittime mentre i droni sarebbero di fabbricazione iraniana.
Un condominio sarebbe stato colpito da un attacco ucraino a Belgorod, città della Russia occidentale al confine con l’Ucraina. Lo riferisce il sindaco Anton Ivanov, citato da Ria Novosti che parla di 8 esplosioni.
di: Alessia MALCAUS
FOTO: ANSA/EPA/OLIVIER HOSLET