aviaria

Da metà maggio a ora sono stati segnalati 8 casi in uccelli selvatici, il più grande esportatore di pollame al mondo è in allarme

Il Brasile entra nuovamente in un’emergenza sanitaria dopo il riscontro di nuovi casi di influenza aviaria in uccelli selvatici. Lo ha dichiarato ieri 22 maggio il ministero dell’Agricoltura.

Il Brasile è il primo esportatore mondiale di pollare con il 35% del mercato. Per questo, come spiegato in un comunicato, la misura durerà 180 giorni e avrà lo scopo di “impedire che la malattia raggiunga la produzione avicola di sussistenza e commerciale, nonché di preservare la fauna selvatica e la salute umana“. Allo stesso modo è stato esteso il divieto di fiere, concorsi ed esposizioni di pollare.

Il numero totale di casi di influenza aviaria segnalati da metà maggio a oggi è di 8, tre dei quali resi noti ieri dalle autorità. Si tratta in tutti i casi di uccelli selvatici, 7 nello stato di Espirito Santo e uno a Rio de Janeiro. Sebbene la trasmissione all’uomo sia estremamente rara, già l’anno scorso le autorità avevano disposto l’abbattimento di numerosi esemplari di uccelli, la quarantena per centinaia di allevamenti e la cancellazione delle esportazioni verso il Sud America.

di: Alessia MALCAUS

FOTO: ANSA/EPA/ADAM VAUGHAN