Stando ai primi risultati la 22enne sarebbe stata accoltellata a morte nella zona industriale di Fossò
Filippo Turetta ha ucciso Giulia Cecchettin nell’area industriale di Fossò, a circa 6 km da casa della ragazza, intorno alle 23.40 di sabato 11 novembre.
Adesso, con il nulla osta della Procura di Venezia, i funerali potranno essere celebrati martedì 5 dicembre a Padova, alle ore 11:00, dove si attende la partecipazione di migliaia di persone, nella chiesa di Santa Giustina Maggiore in Prato della Valle. Per quel giorno il capoluogo rispetterà il lutto cittadino.
«Abbiamo scelto una chiesa grande, la Basilica di Santa Giustina, affinché arrivi un messaggio di grande partecipazione, lo abbiamo voluto così perché arrivi questo messaggio – spiega ai cronisti il padre di Giulia. – Sto preparando un messaggio scritto che leggerò quel giorno. Non sono bravo con le parole, chiedetemi semmai di elettronica … ma sto cercando di dire le cose al meglio».
Autopsia Giulia: morta dissanguata dopo la lite
Secondo i primi risultati dell’autopsia, Giulia sarebbe morta dissanguata dopo la rescissione dell’aorta causata da una coltellata. Lo ha riferito LaPresse.
I Ris di Parma hanno dichiarato che Turetta ha usato un coltello da cucina, con una lama da 12 cm, trovato e sequestrato nell’auto con cui è fuggito in Germania.
In base all’esame autoptico, effettuato alla Uoc di Anatomia Patologica dell’Università di Padova, la 22enne sarebbe stata colpita con 20 coltellate e sarebbe morta subito dopo la seconda lite con Filippo Turetta, nella zona industriale di Fossò. Il giovane, quindi, ha lasciato il corpo di Cecchettin sulle sponde del lago Barcis quando la 22enne era già morta. Secondo i primi risultati, la 22enne è stata accoltellata a morte a Fossò verso le 23.40 di sabato 11 novembre. Sarebbe questa la “datazione del decesso” riferita da alcune fonti qualificate all’ANSA.
Quando l’automobile di Turetta, la Fiat Punto nera, scompare dalle immagini delle telecamere della zona industriale di Fossò, alle 23.50, Cecchettin era già deceduta a causa delle coltellate e delle lesioni subite seconda fase dell’aggressione di Turetta, ripresa dalle telecamere alle 23.40 dell’11 novembre.
Turetta al gip: “La volevo per me, omicidio terribile”
È terminato dopo 9 ore l’interrogatorio di Turetta, reo confesso del femminicidio dell’ex fidanzata, davanti al pm di Venezia Andrea Petroni nel carcere Montorio di Verona. Stando a quanto riferito dall’ANSA, il giovane ha dato risposte articolate, ha fatto lunghe pause e poi ha affermato: «Mi è scattato qualcosa in testa. Voglio pagare e scontare la pena per le mie responsabilità di un omicidio terribile. L’amavo, la volevo per me, non accettavo che fosse finita». Nel racconto ci sarebbero state anche diverse incongruenze e spesso Turetta avrebbe risposto “non ricordo”.
All’uscita dalla casa circondariale sia il pm, sia i legali del giovane sono stati scortati da un cordone di polizia penitenziaria. L’avvocato di Turetta Giovanni Caruso non ha rilasciato dichiarazioni.
di: Francesca LASI
Aggiornamento di: Alice GEMMA
FOTO: ANSA/INSTAGRAM GIULIA CECCHETTIN GIULIA CECCHETTIN