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Rosalia Messina Denaro è accusata di associazione mafiosa, secondo la procura “gestiva il covo del boss”

Rosalia Messina Denaro, la sorella del boss mafioso Matteo Messina Denaro, è stata arrestata con l’accusa di associazione mafiosa.

Secondo quanto emerso dalle indagini della procura di Palermo, la donna avrebbe aiutato per anni il fratello a nascondersi e avrebbe gestito per suo conto “la cassa della famiglia” e la “rete di trasmissione dei pizzini”. In questo modo, Rosalia è stata il tramite tra il boss e i suoi uomini.

Dopo l’arresto sono scattate decine di perquisizioni in provincia di Trapani.

A far scattare l’indagine sulla donna un appunto dettagliato sulle condizioni di Messina Denaro, scritto dalla sorella e nascosto nell’intercapedine di una sedia.

I pizzini del boss

Dopo l’arresto della sorella sono stati rinvenuti molti dei “pizzini” scritti da Messina Denaro.

La sorella eseguiva gli ordini del fratello alla lettera. Era lui a dirle come mantenere i contatti con i suoi uomini, come accertare la presenza di eventuali telecamere degli investigatori e distruggerle e quali segnali lanciare in caso di pericolo (emblematico, uno straccio appeso alla finestra). “Nel caso di Condor c’è qualcosa che non va, devi mettere questo segnale che ti allego al disegno 1. Conosci il posto. Metti a stendere uno straccio o più stracci, il colore non importa, io li ho dipinti di blu, ma può essere di qualsiasi colore. Messo in quel posto Reparto (nome in codice ndr) se ne accorge da lontano e non si avvicinerà ed andrà via. Naturalmente se accade ciò si perdono i contatti quindi devi essere sicuro che ci sia qualcosa che non va, non vorrei perdere i contatti per un falso allarme” c’è scritto in un pizzino.

Alcuni dei bigliettini trovati confermano il rapporto difficile con la figlia Lorenza.

Lorenza Alagna è nata nel 1996 dalla relazione del boss mafioso con Francesca Alagna e ha preso il cognome della madre. Oggi vive nel centro di Castelvetrano con il compagno e con il figlio. Quando il boss è stato arrestato, Lorenza, raggiunta dai cronisti, ha detto di “non volerne sapere niente”.

La riprova dei difficili rapporti è stata data da un biglietto in cui il boss racconta di aver letto il necrologio che la nipote del mafioso Leonardo Bonafede aveva fatto dopo la morte del nonno. “Ah, questa ragazza è cresciuta senza padre, lo arrestarono il padre quando lei era molto piccola. Dai conti che faccio è poco più grande di Lorenza, quindi stessa generazione, e sicuramente si conoscono arche perché andavano nello stesso liceo negli stessi anni. Quello che so di questa ragazza: è cresciuta con la madre, ha studiato, ha fatto il liceo scientifico, poi si è laureata in architettura credo, ed oggi lavora sfruttando la sua laurea. Fu sempre fidanzata con lo stesso ragazzo un paio di anni fa si è sposata con lo stesso, e la scorsa estate ha avuto una bambina. Vi ho raccontato la storia di lei perché ha fatto il necrologio, ma vi potrei raccontare la storia di tante con il padre assente e della stessa generazione, perché sono informato di tutte quelle a cui manca il padre. Ebbene nessuno ha fatto la fine di Lorenza, sono tutte sistemate, che voglio dire? È l’ambiente in cui cresci che ti forma, e lei è cresciuta molo male. La mancanza del padre non è di per sé motivo di degenerazione educativa, è solo Lorenza che è degenerata nell’intimo, le altre di cui sono tutte cresciute onestamente”.

“Fiero di essere arrestato per mafiosità”

Da un altro pizzino emerge la visione distorta che Matteo Messina Denaro ha di sé stesso, della mafia e dello Stato: “essere incriminati di mafiosità, arrivati a questo punto lo ritengo un onore. Siamo stati perseguitati come fossimo canaglie. Trattati come se non fossimo della razza umana. Siamo diventati un’etnia da cancellare. Eppure, siamo figli di questa terra di Sicilia, stanchi di essere sopraffatti da uno Stato prima piemontese e poi romano che non riconosciamo. Siamo siciliani e tali volevamo restare. Hanno costruito una grande bugia per il popolo. Noi il male, loro il bene. Hanno affossato la nostra terra con questa bugia. Ogni volta che c’è un nuovo arresto si allarga l’albo degli uomini e delle donne che soffrono per questa terra. Si entra a far parte di una comunità che dimostra di non lasciare passare l’insulto, l’infamia, l’oppressione, la violenza. Questo siamo e un giorno sono convinto che tutto ci sarà riconosciuto e la storia ci restituirà quel che ci ha tolto la vita”.

La donna dietro il boss, chi è Rosalia Messina Denaro

Rosalia Messina Denaro, detta “Rosetta”, è la maggiore delle quattro sorelle del boss ed è madre di Lorenza Guttadauro, l’avvocato che assiste il capomafia dal giorno dell’arresto. Rosetta è sposata con Filippo Guttadauro, che ha scontato 14 anni per associazione mafioso ed è ancora in carcere all'”ergastolo bianco”. Il secondo figlio della coppia, fratello dell’avvocata, è il nipote prediletto del padrino trapanese e sta espiando una condanna a 16 anni per associazione mafiosa.

di: Micaela FERRARO

FOTO: ANSA NPK