Wagner

Negli States polemiche per le parole di DeSantis

Secondo quanto si apprende da un’indiscrezione de Il Foglio la milizia Wagner avrebbe istituito una taglia sul ministro della Difesa italiano, Guido Crosetto.

La notizia è stata data al ministro circa 10 giorni dall’intelligence italiana, ma non avrebbe provocato un aumento della sua scorta. La taglia, annuncia sempre il giornale, sarebbe di 15 milioni di dollari. Su Il Foglio si legge che Wagner avrebbe due cellule, almeno, in Europa (una tra Serbia e Albania e una in Estonia) e oltre al ministro Crosetto anche autorità di Francia e Polonia avrebbero ricevuto minacce simili.

DeSantis: Ucraina non è priorità degli States. Scoppia la polemica

Negli Stati Uniti l’opinione pubblica è stata catalizzata dalle affermazioni di Ron DeSantis. L’esponente repubblicano ha derubricato la guerra a “disputa territoriale” che non avrebbe alcuna rilevanza per “gli interessi nazionali vitali” degli Usa. non è tardata la risposta da Kiev, il portavoce del ministero degli Esteri ucraino, Oleg Nikolenko, che dichiarato di essere “sicuri che come ex ufficiale militare inviato in zone di guerra, il governatore Ron DeSantis sappia la differenza tra disputa e guerra” e ha prontamente invitato il governatore della Florida “a venire in visita in Ucraina per una maggiore comprensione dell’invasione russa e della minacce che questa pone per gli interessi degli Stati Uniti“.

Anche i repubblicani hanno espresso contrarietà per le parole di DeSantis, il senatore Lindsey Graham su Twitter ha scritto che “se Vladimir Putin perde in Ucraina, allora il mondo si resetterà nel modo giusto” sottolineando invece che se “vince in Ucraina e l’Occidente capitola come in passato, allora ci saranno altri conflitti“.

Dispute nei cieli sopra il Mar Baltico

Un aereo militare russo che volava tra l’enclave di Kaliningrad e San Pietroburgo ha transitato sullo spazio aereo estone sul mar Baltico, senza annunciare il suo passaggio al controllo aereo di Tallinn.

È stato intercettato dai jet della Royal Air Force britannica e dall’aeronautica tedesca, secondo quanto riporta la Bbc.

Due caccia Typhoon sono decollati e hanno scortato l’aereo russo, un Il-78, fuori dallo spazio estone.

Secondo quanto riportano i media statunitensi il drone MQ-9 Reaper è partito dalla Romania e si trovava a un’altitudine di circa 7500 metri sul Mar Nero quando è stato intercettato dai jet di Mosca. John Kirby, il portavoce del Consiglio di Sicurezza della Casa Bianca, alla Cnn ha riferito che il drone “non è stato recuperato e potrebbe non esserlo mai“. Assicura Kirby inoltre di aver “fatto del nostro meglio per ridurre al minimo qualsiasi valore dal punto di vista dell’intelligence che potrebbe ottenere chi dovesse mettere le mani su quel drone“.

Dalla Russia è arrivata la notizia, tramite il segretario del Consiglio per la sicurezza nazionale Nikolai Patrushev, che Mosca intende tentare di recuperare il drone, anche se il segretario ha annunciato che “non so se ne saremo capaci, ma dobbiamo provarci“. Lo riporta Ria Novosti.

Prigozhin: conquistata Zaliznyanskoye

Secondo quanto riportato dall’agenzia Ria Novosti l’armata russa ha conquistato Zaliznyanskoye, non lontano da Bakhmut.

la notizia è stata riferita dal capo della milizia Wagner, Yevgeny Prigozhin.

Mosca punta alla Moldavia

Secondo quanto riportato da un consorzio di media tra cui Suddeutsche Zeitung e Yahoo News l’obiettivo di Mosca nel 2030 è quello di destabilizzare la Moldavia. La Russia punterebbe a prenderla sotto il controllo politico e allontanarla dai partner occidentali.

I media citano come fonte un documento di strategia interna dall’amministrazione presidenziale di Putin, un testo risalente al 2021

Zelensky: rafforzare difese per infliggere più danni ai russi

Durante il consueto messaggio serale il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha spiegato che la posizione in merito a Bakhmut è “chiara e congiunta: rafforzare le difese e infliggere il più possibile danni all’occupante“.

Manovre militari nel Golfo di Oman

Da oggi 15 marzo e fino a domenica 19, le forze armate di Cina, Iran, Russia e altri Paesi terranno esercitazioni congiunte navali denominate “Security Bond – 2023” nel Golfo di Oman. Una nota del ministero della Difesa di Pechino ha fatto sapere che si tratta di operazioni simili a quelle che si sono già tenute in Cina, Iran e Russia nel 2019 e nel 2022.

di: Micaela FERRARO

aggiornamento: Flavia DELL’ERTOLE

FOTO: ANSA/EPA/ANDREJ CUKIC