Il progetto è nato dai professori Carmine Recchiuo, Antonio Sgorbissa e a un gruppo di giovani colleghi del Dibris
Nasce “Pepper”, un vero e proprio robot “di sostegno” in servizio a scuola per aiutare i ragazzi in difficoltà. A riferirlo è il Secolo XIX che spiega come da una difficoltà di integrazione di due bambini ucraini sia sorta l’idea al professor Carmine Recchiuo, insieme al professor Antonio Sgorbissa e a un gruppo di giovani colleghi del Dibris, il dipartimento di Informatica, bioingegneria, robotica e ingegneria dei sistemi dell’ateneo genovese.
“Pepper” è un robot umanoide in grado di adeguare il proprio comportamento alla persona che ha di fronte, è stato costruito dall’azienda franco-giapponese Softbank ma l’intelligenza artificiale è nata nei laboratori del Dibris.
Le sue prime interazioni sono state quella di fare compagnia agli anziani ospiti delle case di cura Advinia HealthCare, in Inghilterra, e nella rete di residenze Hisuisui, in Giappone. L’esperimento, progettato da una dottoranda 26enne allieva di Recchiuto e Sgorbissa, Lucrezia Grassi, ha messo così il robot alla prova a scuola.
di: Alice GEMMA
FOTO: ANSA