A Milano le celebrazioni con Mattarella, Sala e Fontana alla Casa dello scrittore e nel cimitero monumentale
Ricorrono oggi, 22 maggio, 150 anni dalla morte di Alessandro Manzoni. Fra i padri indiscussi della lingua italiana, lo scrittore e poeta è sepolto a Milano dove è morto nel 1873. Proprio nel capoluogo meneghino non mancano le occasioni per ricordare e celebrare l’autore, cui renderà omaggio anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Il capo di Stato è stato oggi al Cimitero Monumentale per la deposizione di una corona presso il suo monumento funebre, prima di fare visita alla storica casa di Manzoni in vis Gerolamo Morone 1. Presenti anche il sindaco di Milano Giuseppe Sala, il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana e il presidente di Casa Manzoni Angelo Stella.
Il Capo di Stato è intervenuto dicendo: «nella visione di Manzoni è la persona, in quanto figlia di Dio, e non la stirpe, l’appartenenza a un gruppo etnico o a una comunità nazionale, a essere destinataria di diritti universali, di tutela e di protezione. È l’uomo in quanto tale, non solo in quanto appartenente a una nazione, in quanto cittadino, a essere portatore di dignità e di diritti. La “Storia della Colonna infame” ci ammonisce di quanto siano perniciosi gli umori delle folle anonime, i pregiudizi, gli stereotipi; e di quali rischi si corrano quando i detentori del potere – politico, legislativo o giudiziario – si adoperino per compiacerli a ogni costo, cercando solo un effimero consenso. Un combinato micidiale, che invece di generare giustizia, ordine e prosperità – che è il compito precipuo di chi è chiamato a dirigere – produce tragedie, lutti e rovine». E ha concluso dicendo: «la Dichiarazione universale dei diritti dell’Uomo del 1948 rappresenta una carta fondamentale, nata dopo gli orrori della Seconda Guerra mondiale, che individua la persona umana in sé, senza alcuna differenza, come soggetto portatore di diritti, sbarrando così la strada a nefaste concezioni di supremazia basate su razza, su appartenenza, e, in definitiva, sulla sopraffazione, sulla persecuzione, sulla prevalenza del più forte. Concetti e assunti che – come ben sappiamo – sono espressamente posti alla base della nostra Costituzione repubblicana».
Manzoni acquistò la casa in via Morone, a due passi dal Teatro della Scala, nel 1813 al ritorno da un breve periodo a Parigi. Qui trascorse tutta la sua maturità, compresi gli anni in cui si dedicò alla sua opera più famosa, I promessi sposi.
di: Marianna MANCINI
FOTO: ANSA / PAL
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