Zaporizhzhia

La Russia attacca il G7

L’amministrazione della centrale nucleare di Zaporizhzhia ha fatto sapere che la corrente elettrica che alimenta la centrale è stata nuovamente interrotta, si tratta della settima volta dall’inizio del conflitto. L’amministrazione russa, spiega su Telegram che “a causa di un’interruzione della linea ad alta tensione la centrale è privata della sua alimentazione esterna di elettricità“, aggiungendo che sono in corso di accertamento le cause dell’interruzione di corrente.

Rafael Mariano Grossi, direttore generale dell’Aiea, ha dichiarato che la situazione nella centrale nucleare di Zaporizhzhia “è estremamente vulnerabile, così non può continuare“. Intanto la centrale “sta usando generatori diesel di emergenza per l’alimentazione. Dobbiamo decidere di proteggere l’impianto ora“.

Intorno alle 12 (ora italiana) è giunta la notizia del ripristino dell’alimentazione elettrica della centrale. La notizia è stata diffusa da Ukrenergo su Telegram che ha spiegato che “i lavoratori dell’energia hanno ripristinato la linea di trasmissione dell’energia che alimenta la centrale. La stazione sta passando all’alimentazione dal sistema energetico ucraino“.

Niente accordo per i nuovi aiuti militari al Consiglio Affari Esteri

Secondo quanto riportano fonti diplomatiche non è stato raggiunto l’accordo, al Consiglio Affari Esteri, per l’ottava tranche di rimborso degli aiuti militari per l’Ucraina all’interno dell’European Peace Facility. A renderlo impossibile il veto dell’Ungheria.

In merito all’11esimo pacchetto di sanzioni, invece, non si sarebbe arrivati a un disaccordo, ma restano necessari “ulteriori approfondimenti” che verranno esaminati mercoledì prossimo, al nuovo comitato dei rappresentanti permanenti.

La Russia condanna il G7

Mosca ha condannato il summit del G7, parlando di un evento “politicizzato” con tesi ampiamente anti-russe e anti-cinesi e ha accusato i leader mondiali di minare la stabilità. La notizia è stata diffusa dalla Bbc che cita un messaggio su Telegram del ministro degli Esteri russo che parla di “isteria” anti-russa e anti-cinese e definisce il G7 “irreversibilmente deteriorato” dato che è “un incubatore dove, sotto la guida degli anglosassoni, vengono preparate iniziative distruttive che minano la stabilità globale“.

Intanto il vice ministro degli Esteri russo Sergei Ryabkov ha definito “completamente inutile” il piano dell’Occidente di fornire a Kiev jet da combattimento F-16 di fabbricazione statunitense e di addestrare i piloti ucraini. Secondo Ryabkov, riporta Interfax, “le nostre capacità consentono di raggiungere indiscutibilmente ogni obiettivo dell’operazione militare speciale” e “nessun attacco alla sicurezza della Federazione Russa, indipendentemente dalla portata di tali misure adottate dall’Occidente collettivo guidato dagli Stati Uniti, porterà al risultato cercato dall’Occidente“. A proposito del piano sugli F16 è intervenuto anche il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani che ha assicurato che “sugli F16 decideremo tutti insieme, con i partner europei e con la Nato. Non avendo l’Italia in dotazione F16 non ne può fornire, ma lavoreremo per prendere una decisione comune con gli alleati

Dal fronte

Secondo quanto riferisce su Telegram l’ufficio del procuratore generale ucraino tre civili sono morti a causa di un attacco nel Donetsk. Avdiyivka, Chasiv Yar, Toretsk e Heorhiivka della comunità territoriale di Maryinka sono state colpite dagli attacchi.

Intanto le truppe ucraine hanno annunciato che Bakhmut è stata distrutta, ma assicurano che non sia caduta in mano russa.

Il governatore della regione di Belgorod, Vyacheslav Gladkov, ha scritto su Telegram che le forze ucraine hanno bombardato il distretto di Graivoronsky. Citato dall’agenzia Ria Novosti il governatore ha spiegato che i bombardamenti sono iniziati a partire dalle ore 9, i villaggi bombardati sono quelli di Antonovka,K ozinka, Gora-Podil, Graivoron e Zamostye. Non sono state segnalate vittime.

In diversi messaggi pubblicati su Telegram il Corpo dei volontari russi e i partigiani russi di Freedom of Russia hanno dichiarato di aver lanciato alcuni raid al confine tra Russia e Ucraina e di aver conquistato le località di Bezlyudovka, Churovichi e Lyubimovka, nelle regioni russe di Belgorod, Bryansk e Kursk. I partigiani si sono rivolti poi ai “cittadini della Russia, siamo russi come voi. L’unica differenza è che non vogliamo più giustificare le azioni dei criminali al potere e vogliamo che la dittatura del Cremlino finisca. Le prime bandiere di una Russia libera all’alba sulle città liberate“.

di: Flavia DELL’ERTOLE

FOTO: EPA/SERGEI ILNITSKY