davos

Si tratta di un massiccio piano di investimenti per la transizione verso l’obiettivo zero emissioni

È dal palco della 53esima edizione del World Economic Forum di Davos che la presidente della Commissione Ue Von der Leyen lancia il piano industriale per il Green Deal europeo. Lo scopo è quello di “realizzare la transizione verso le emissioni zero senza creare nuove dipendenze“, attraverso un piano di investimenti per l’energia pulita e un fondo di sovranità europeo destinato all’innovazione.

«Gli aiuti di Stato – aggiunge Von der Leyen, confermando quanto preannunciato in mattinata da Gentiloni al Consiglio Finanze Uesarebbero una soluzione limitata», e dunque per scongiurare la frammentazione del Mercato unico “dobbiamo aumentare i finanziamenti Ue“.

«Per il medio termine prepareremo un Fondo sovrano europeo nella revisione di medio-termine del nostro bilancio nel 2023» prosegue la presidente, accennando anche a un nuovo “Net Zero Industry Act” sul piano normativo che riprenda lo schema del Chips Act.

Quanto alle tempistiche, nei piani della Commissione si tratterebbe di una “soluzione strutturale per aumentare le risorse disponibili per la ricerca a monte, l’innovazione e i progetti industriali strategici fondamentali per raggiungere lo zero netto. Ma poiché ciò richiederà del tempo, esamineremo una soluzione ponte per fornire un supporto rapido e mirato dove è più necessario. E per sostenere questo, stiamo attualmente lavorando duramente a una valutazione delle esigenze“.

Di che cifre si parla? «L’Europa e gli Stati Uniti da soli intendono investire quasi 1 trilione di dollari per accelerare l’energia pulita – spiega Von der Leyen. – Non è un segreto che alcuni elementi dell’Inflation Reduction Act degli Usa abbiano sollevato una serie di preoccupazioni in termini di alcuni degli incentivi mirati per le aziende – ammette ancora la presidente. – Ecco perché abbiamo lavorato con i nostri amici degli Stati Uniti per trovare soluzioni. Ad esempio, in modo che anche le aziende della Ue possano beneficiare della legge sulla riduzione dell’inflazione» spiega, con lo scopo quindi di evitare interruzioni del commercio transatlantico.

Giorgetti cauto: “attenzione a non fare autogol”

Su questo punto interviene, sempre a margine dell’Ecofin, anche il ministro Giorgetti che invita a “non fare autogol“. Secondo il titolare di via XX settembre, “il semplice allentamento delle regole degli aiuti di Stato non è una soluzione” all’Inflation reduction act statunitense, “perché sarebbe sproporzionato avvantaggiare gli Stati membri che godono di un margine di bilancio più ampio, aggravando così le divergenze economiche all’interno dell’Unione e conseguente frammentazione del mercato interno“.

Non manca un accenno alla questione energetica imminente: «l’Unione europea ha già sostituito l’80% delle forniture di gas dalla Russia, parallelamente, abbiamo riempito i nostri depositi, ovviamente, abbiamo ridotto la nostra domanda di oltre il 20% nel periodo da agosto a novembre».

Sul palco di Davos anche la first lady ucraina Zelenska.

di: Marianna MANCINI

FOTO: ANSA/EPA/GIAN EHRENZELLER