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Alabama, Pennsylvania e Kentucky: la cronaca statunitense piange la morte di almeno 6 persone e Biden torna a parlare di armi

Il sangue tinge ancora di rosso le città statunitensi. Nel fine settimana si sono registrate tre sparatorie in Alabama, Pennsylvania e Kentucky, il bilancio totale è di almeno 6 morti e numerosi feriti.

L’episodio più grave è avvenuto a Dadeville, in Alabama, dove nella notte tra sabato e domenica quattro adolescenti sono rimasti uccisi in una sparatoria avvenuta durante una festa di compleanno nello studio di danza Mohagany Masterpiece. Tra le vittime ci sarebbe anche il fratello della festeggiata, la 16enne Alexis. Al momento però il bilancio, che conta anche oltre 20 feriti, è provvisorio perché non è arrivata alcuna conferma ufficiale delle autorità. L’autore della strage è al momento sconosciuto e non si sa se è stato ucciso o meno.

La governatrice dell’Alabama Kay Ivey ha espresso il proprio cordoglio sui social network. Il presidente Biden, invece ha sottolineato al Congresso l’urgenza di rivedere la legge sulle armi, in particolare richiedendo “controlli dei precedenti per tutte le vendite di armi, a eliminare l’immunità dalla responsabilità dei produttori di armi e a vietare armi d’assalto e caricatori ad alta capacità“. L’inquilino della Casa Bianca ha sottolineato che “le armi sono il principale killer di bambini in America, e il numero sta aumentando, non diminuendo. Questo è oltraggioso e inaccettabile“.

A Louisville, in Kentucky, una persona ancora sconosciuta ha aperto il fuoco a Chickasaw Park uccidendo due persone e ferendone altre quattro. E ancora due studenti sono rimasti feriti in una sparatoria al campus dell’università di Lincoln in Pennsylvania.

di: Alessia MALCAUS

FOTO: EPA/CAROLINE BREHMAN