Il 46enne reo confesso sarebbe dovuto stare in una Rems date le precedenti condanne

Col passare delle ore si aggiungono elementi investigativi all’omicidio di Marta Di Nardo del quale è accusato il suo vicino di casa Domenico Livrieri. Sembra che l’uomo avrebbe dovuto stare in una Rems ma che sia rimasto in libertà per indisponibilità di posti letto.

Lo scrive il gip di Milano, Alessandra Di Fazio, che conferma l’arresto in carcere del 46enne accusato di omicidio, occultamento e vilipendio del cadavere di Di Nardo. L’uomo ha anche due precedenti per violenza sessuale e sequestro di persona.

L’omicidio risalirebbe alla mattina del 4 ottobre, quando Livrieri avrebbe accoltellato alla gola la donna. Dopodiché avrebbe nascosto il suo corpo sotto al letto “per circa una settimana, preoccupandosi prima di ripulire tutto“. Dopodiché, avrebbe deciso di “tagliarla a metà con lo stesso coltello utilizzato per ucciderla“, per poi, come si legge nell’ordinanza, avvolgere “ciascun pezzo all’interno di due coperte” e nascondere il tutto in una botola sopra alla cucina.

«Preferisco non ricordare – dichiara l’uomo – vorrei solo dire che mi dispiace, che non è stata colpa mia, ma dei miei famigliari che non mi aiutavano» ha spiegato.

«Non so perché i giorni successivi mi recavo a casa sua dove mangiavo. Le chiavi di casa di lei le ho buttate vicino alla Stazione Centrale di Milano, ma non ricordo quando» racconta ancora l’uomo, che soffre di disturbi psichici.

di: Marianna MANCINI

FOTO: ANSA/CANELLA