La popolazione indigena dello Stato brasiliano di Roraima versa in “condizioni disperate”
Il passaggio di consegne fra Lula e Bolsonaro ha riportato alla luce dell’attenzione internazionale il dramma degli indigeni Yanomani dell’Amazzonia brasiliana, vessati dalle razzie e da una grave crisi sanitaria dopo anni di depredazione da parte dei cercatori d’oro illegali.
Oggi, martedì 24 gennaio, sono arrivate anche le parole del vicepresidente della Commissione Ue Timmermans: «l’Unione europea – ha dichiarato l’inviato Ue – vuole portare infrastrutture a queste persone, dobbiamo creare un futuro per loro, dobbiamo combattere il fatto che siano in condizioni disperate».
Nei giorni scorsi il ministro della Giustizia e della Pubblica sicurezza Flavio Dino ha ordinato l’apertura di un fascicolo su presunti reati di genocidio e crimini ambientali del popolo nello stato del Roraima.
Secondo la ministra dei Popoli indigeni Sonia Guajajara tra il 2019 e il 2022, sotto la Presidenza Bolsonaro, sono morti circa 570 bambini Yanomani. L’ex capo di Stato è accusato di aver aggravato le condizioni della popolazione indigena, autorizzando l’estrazione mineraria nelle loro riserve.
di: Marianna MANCINI
FOTO: ANSA/EPA/Joedson Alves