acqua

Lo scopo è la creazione di sorgenti rinnovabili e inesauribili di acqua pulita ottenute dai tecnologici sistemi

Sembra impossibile ma è realtà: l’obiettivo di SEAS – Sociètè de L’Eau Aèrienne Suisse – è quello di riuscire a produrre acqua potabile dall’aria. L’acqua, infatti, è una risorsa fondamentale per la vita degli esseri umani ed in questo periodo la siccità continua ad essere uno dei protagonisti sul nostro pianeta.

Secondo i dati dell’ONU, una persona su tre oggi non ha accesso all’acqua potabile e si pensa che entro il 2050 saranno in 5,7 miliardi a vivere in zone con carenza idrica per almeno un mese all’anno. Lo scopo è quindi quello di creare acqua sana e pulita nel mondo ovunque serva, anche in luoghi dove le condizioni climatiche sono difficili.

«Le nostre macchine captano migliaia di metri cubi di aria al minuto. Il vapore umido contenuto nell’aria viene condensato in acqua distillata, filtrata, sottoposta a un trattamento per eliminare i batteri e successivamente mineralizzata, producendo un’acqua di elevata qualità, paragonabile alle migliori acque destinate al consumo umano sul mercato, disponibile ovunque essa sia necessaria» spiega l’Ing. Rinaldo Bravo, Chief Executive Officer di SEAS.

Si vuole arrivare alla creazione di sorgenti rinnovabili e inesauribili di acqua pulita ottenute dai tecnologici sistemi “Air To Water” e funzionanti grazie alle comuni fonti di alimentazioni elettrica e alle più innovative fonti di energia sostenibile.  Non solo acqua potabile da bere ma anche una grande risorsa per l’uso sanitario, agricolo e industriale.

«Aver messo a punto un sistema in grado di rispondere ad un bisogno primario come quello dell’acqua è anche una grande responsabilità, oltre che una grande soddisfazione, e fa sì che noi tutti viviamo la nostra attività come una vera e propria missione. Rendere davvero possibile lo sviluppo e la crescita in queste aree in difficoltà di sviluppo come in Namibia è un cambio di passo negli interventi di solidarietà grazie alla tecnologia messa al servizio della cooperazione. Rispetto ad altre tipologie d’intervento, si tratta inoltre di un sistema che si integra e si adatta perfettamente al territorio e alle situazioni già esistenti, rispettando l’ambiente. Formando la popolazione locale all’autogestione tecnologica e creando un processo di crescita locale» continua Graziano Giacomini (President & Founding Partner SEAS).

Si può quindi definire un progetto concreto che serve a proporre un vero cambiamento, cioè quello di salvare il pianeta. Si cercherà di convertire l’umidità presente nell’atmosfera per garantire la sopravvivenza della popolazione e il miglioramento delle condizioni igienico-sanitarie e ambientali anche delle zone più colpite dalla crisi climatica.

di: Alice GEMMA

FOTO: SHUTTERSTOCK