ROSA SPADA

Un fantasy in cui alle vibes medievali si uniscono vampiri, mostri e divinità: il tutto shakerato con due protagonisti sapientemente ironici, un po’ di pepe e qualche alzata di occhi al cielo. Da gustare fresco, senza prendersi troppo sul serio

Avventurarsi fuori dalla propria comfort zone è sempre un rischio, ma per un lettore forte è anche un’opportunità. Da ragazzina leggevo quantità imbarazzanti di fantasy young adult quindi ero ben addestrata a trame contorte, protagoniste fintamente goffe che diventavano guerriere ninja in 40 secondi e giovani uomini più o meno luccicanti (e più o meno umani) bellissimi. Ma seppur sia innegabile che raramente da questo genere saltino fuori capolavori letterari, altrettanto vero è che poche volte mi sono imbattuta in libri che mi abbiano intrattenuta, divertita e messa di buonumore come Sangue e Cenere di Jennifer L. Armentrout, primo volume della saga Blood and Ash

Partiamo dal worldbuilding: ci troviamo in una terra fantastica da vibes medievali governata dagli Ascesi, creature più che umane prescelte dalle divinità per guidare i mortali. Ogni città è circondata da Alzate: muri che servono a tenere lontani i Craven, mostri assassini che dilaniano e dissanguano tutti coloro sui quali riescono a posare le zanne. Ma non sono l’unico male ad annidarsi nell’ombra: in mezzo al popolo si nascondono i Caduti, ribelli che hanno scelto di giurare fedeltà all’Oscuro, il principe di un regno abbandonato dagli dèi e temuto dai mortali, caduto nella battaglia con gli Ascesi centinaia di anni prima ma ben deciso a riprendersi il trono e il potere. Paladina, suo malgrado, degli Ascesi è la giovane Penellaphe: una fanciulla “scelta dagli dèi” per dare vita a una nuova era. Conosciuta come “la Vergine”, vive una vita a metà: tutto le è proibito, nessuno può guardarla, toccarla, rivolgerle la parola. Deve preservarsi per l’Ascensione. Ma che cosa sia, l’Ascensione, a Poppy nessuno l’ha mai spiegato. E proprio lei è la chiave di una trama che nonostante le pecche funziona: è una protagonista che piace, con cui si empatizza. È ironica, beffarda, coraggiosa, arrabbiata, curiosa: si mette nei guai ma prova paura, conosce la solitudine e il dolore ma non resiste all’attrazione verso la sua nuova giovane guardia, Hawke. Se Poppy è il cuore del romanzo, Hawke ne è senza dubbio l’anima: affascinante, misterioso, forte. È chiaro fin dalla sua prima apparizione che amarlo potrebbe essere molto facile ma che non sarà affatto indolore. 

Sangue e Cenere è un romanzo lungo, ricco di contenuti (molti dei quali si potevano evitare), con una perdonabile dose di spicy, e descrizioni tanto dettagliate che mi è venuta voglia in più di un’occasione di tracciare X rosse su interi paragrafi; ci sono così tante ripetizioni che è abbastanza chiaro cosa l’autrice volesse mettere in luce (dio solo sa se avevo bisogno di sentir nominare 100 volte la fossetta sulla guancia destra di Hawke) e sono abbastanza certa che capirete tutto il “mistero” di Ascesi e Oscuro prima di arrivare a metà; eppure si lascia leggere, può essere una parentesi piacevole dalla vita quotidiana o da tomi più impegnativi. Per apprezzarlo davvero bisogna mettersi comodi, fare i grattini al proprio spirito critico ed essere disposti a lasciarsi intrattenere senza fare troppo gli snob. Sarà il romanzo della vostra vita? No. Ma posso assicurarvi che vi divertirete e, in qualche occasione, sentirete anche quei piacevoli spilli sulla pelle che fanno il paio con l’apparizione di uno spontaneo sorrisetto sghembo (che a voi venga o meno la fossetta sulla guancia, insomma).