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Russia accusa Ucraina di aver giustiziato prigionieri di guerra

A sorpresa è arrivato oggi a Kiev il primo ministro britannico, Rishi Sunak. Ha incontrato il presidente Zelensky e confermato il nuovo pacchetto di difesa aerea che la Gran Bretagna invierà all’Ucraina. Il pacchetto prevede 50 milioni di sterline, 125 cannoni antiaerei e tecnologia per contrastare i droni iraniani, tra cui radar e dispositivi di guerra elettronica anti-drone.

Le immagini dovrebbero risalire all’incirca al 12 novembre, in un villaggio del Luhansk, a Makiyivka, e mostrano la resa di un gruppo di soldati russi. Dalle riprese, anche se in modo non nitido, sembra che i militari russi vengano giustiziati. Le riprese sono state eseguite con dei droni e pubblicate dai siti filoucraini e mostrano un certo numero di soldati morti in un campo, anche il ministero della Difesa di Kiev ha ripubblicato parte di questo video. Da Mosca si è immediatamente alzata l’accusa che l’Ucraina abbia ucciso i prigionieri di guerra, mentre da Kiev non è ancora stata formulata alcuna smentita. Secondo i media filorussi i militari sarebbero stati uccisi dai componenti della 80esima brigata d’assalto aviotrasportata dell’Ucraina.

Nelle altre immagini, del 17 novembre, riprese con ogni probabilità dai militari ucraini impegnati nell’operazione, si sentono i militari di Kiev intimare di uscire da un capannone ad alcuni militari russi, quando questi escono e si sdraiano a terra un uomo, vestito con abiti scuri, li fredda. Dopo aver visionato il video la Bbc ha dichiarato di non essere in grado di dire con certezza se l’uomo che spara ai militari inermi sia russo o ucraino. Da Mosca si parla di un “omicidio deliberato e metodico” con colpi alla testa di oltre 10 militari russi immobilizzati, aggiungendo che “non è il primo e non l’unico crimine di guerra” delle forze ucraine.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in occasione del suo intervento all’International Security Forum di Halifax ha spiegato che la Russia “sta cercando ora di raggiungere una breve tregua per recuperare le forze“, Zelensky però precisa che “qualcuno la chiamerebbe la fine della guerra“, ma “la sola fine della guerra non garantisce la pace“, dato che “una simile pausa non farà che peggiorare la situazione“. Continua la linea dura del presidente che annuncia che “qualsiasi concessione della nostra terra o della nostra sovranità non può essere definita pace. I compromessi porteranno nuovo sangue. Una vera pace duratura e onesta non può che essere il risultato del completo smantellamento dell’aggressione russa“.

Intanto dall’Apec, l’organismo che riunisce le principali nazioni dell’Asia Pacifica, arriva una nota in cui “gran parte” dei Paesi membri “condanna la guerra in Ucraina sottolineando anche che sta causando un’immensa sofferenza umana e sta aggravando le fragilità già esistenti nell’economia globale“.

Il commissario per i diritti umani del Parlamento ucraino, Dmytro Lubinets, ha annunciato che dopo la cattura di Kherson è stata trovata anche “una cella separata dove erano tenuti gli adolescenti“. Nella regione “i residenti sono stati sottoposti a metodi di tortura ancora più brutali rispetto a quelli riscontrati nelle oblast di Kharkiv, Kiev e Chernihiv“. Si sta adesso cercando “di determinare la loro età. La gente dice che alcuni dei ragazzi sembravano avere circa 14 anni“. Secondo Lubinets “dal punto di vista del diritto internazionale umanitario, osserviamo un deterioramento nel trattamento dei civili ucraini. Queste sono le peggiori e più ciniche manifestazioni di violazione delle Convenzioni di Ginevra“.

Secondo il viceministro della Difesa ucraina, Volodymyr Gavrilov, “entro la fine di dicembre” ci sarà la possibilità di “entrare in Crimea“. La “sensazione” di Gavrilov è che “entro la fine della primavera questa guerra sarà finita” e che le forze di Kiev non intenderanno rinunciare alla lotta armata, e nemmeno “una minaccia di attacco nucleare ci impedirà di continuare la nostra guerra“.

di: Flavia DELL’ERTOLE

FOTO: ANSA/TWITTER RISHI SUNAK