L’autopsia riaccende le polemiche dei familiari dei tre anziani morti nell’incendio

Sono stati pubblicati gli esiti degli esami autoptici sulle vittime dell’incendio divampato nell’ospedale di Tivoli. Secondo le autopsie, un paziente sarebbe morto a causa delle inalazioni di fumo, mentre gli altri due sarebbero deceduti in seguito a un malore per lo shock termico.

Lo sbalzo di temperature durante i soccorsi e l’inalazione di fumo: è così che i parenti delle vittime trovano parziale conferma nei loro timori, che imputavano proprio ai soccorsi parte della responsabilità della morte degli anziani.

Il legale della famiglia di Romeo Sanna, 86 anni, sostiene che l’anziano sia stato fatto evacuare dal reparto di medicina d’urgenza in pigiama, così come altri pazienti portati fuori dalla struttura con il solo camicie. Sanna sarebbe stato dimesso il giorno seguente.

Intanto proseguono anche le verifiche ai sistemi antincendio, sensori di rilevamento dei fumi, porte tagliafuoco e dispositivi di spegnimento, nell’ambito del fascicolo d’indagine aperto dalla Procura di Tivoli per incendio colposo e omicidio plurimo colposo.

Quanto alle cause dell’incendio, al momento il maggior indiziato è un cumulo di rifiuti nel cortile del San Giovanni Evangelista, da cui si sarebbero propagate le fiamme.

Il presidente della Regione, Francesco Rocca, ha dichiarato: «per l’incendio all’ospedale del Tivoli c’è stata pressione che si è scaricata su quel quadrante. Gli ospedali che tenevano bloccate ambulanze: Pertini, Tor Vergata, Casilino, Policlinico universitario Umberto I, Madre Giuseppina Vannini. Gli ospedali stanno vivendo una pressione enorme sulle strutture. Quindi per dare una risposta temporanea, abbiamo deciso di acquistare 178 posti letto per 6 mesi dalle strutture private accreditate».

L’investimento per il sostegno dell’emergenza a seguito dell’incendio di oltre 10 milioni di euro per 6 mesi.

di: Marianna MANCINI

FOTO: ANSA/MASSIMO PERCOSSI