La prova è arrivata a seguito di una spedizione dell’Università di Oxford sui Monti Ciclopi dell’Indonesia
Sembra che l’Echidna di Attenborough non si sia estinto come invece si pensava. È una notizia che arriva dalla Gran Bretagna grazie al successo di una ricerca e indagine svolta in Indonesia dai ricercatori dell’Università di Oxford la quale ha registrato quattro clip di tre secondi dell’animale.
Gli echidna sono animali con un lungo becco, spigolosi, pelosi e in passato sono satti chiamati “fossili viventi” per la loro storia molto antica. Potrebbero essere comparsi sulla Terra 200 milioni di anni fa, quando i dinosauri abitavano il nostro pianeta. L’unica prova dell’esistenza di questa specie denominata ‘Zaglossus Attenboroughi’ constava in un unico esemplare museale, in Olanda, morto da decenni.
«Ero euforico, l’intera squadra era euforica – ha detto il dottor James Kempton alla Bbc nel momento esatto in cui l’ha avvistato – Non sto scherzando quando dico che il momento clou è arrivato all’interno dell’ultima scheda SD che abbiamo guardato, all’interno dell’ultima fotocamera che abbiamo raccolto, l’ultimo giorno della nostra spedizione».
Kepton è stato a capo di un team multinazionale nella spedizione che è durata circa un mese attraverso tratti non esplorati dei Monti Ciclopi, habitat inospitale e aspro della foresta pluviale a 2.000 metri sul livello del mare. Oltre a trovare ‘l’echidna perduta di Attenborough’, la spedizione ha scoperto nuove specie di insetti e rane e osservato popolazioni di canguri arboricoli e uccelli del paradiso. Con l’ornitorinco l’echidna è l’unico mammifero che depone uova.
I ricercatori spiegano che ad un occhio inesperto, non è diverso da un riccio un po’ schiacciato. Quando venne raccolto per la prima volta dal botanico olandese Pieter van Royen non era come lo vediamo al giorno d’oggi. Nel 1998 i raggi X rivelarono che non si trattava di un esemplare di un’altra specie di echidna, ma era uno completamente ‘nuovo’. Fu allora che la specie prese il nome da Sir David Attenborough.
di: Alice GEMMA
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