La prima visita del presidente ucraino in Europa dall’inizio della guerra
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è atteso giovedì a Bruxelles in coincidenza con l’inizio del Consiglio Europeo straordinario.
Si tratta della prima visita del presidente in Europa dall’inizio della guerra, a due settimane dal primo anniversario dell’inizio dell’invasione.
Mancano ancora conferme della visita, ma diverse fonti europee adducono a EuropaPress “ragioni di sicurezza” per evitare una risposta diretta.
Rimpasto di Governo a Kiev
Cambia il ministro della Difesa a Kiev. Il capo dell’intelligence militare Kyrylo Budanov sostituirà Oleksii Reznikov a causa “dell’aumento della pressione russa nell’est e dopo gli scandali di corruzione”.
Lo ha annunciato il deputato David Arakhamia, leader del gruppo parlamentare Servitore del popolo del presidente Volodymyr Zelensky.
In un primo momento era stato dichiarato che Reznikov sarebbe stato nominato ministro delle industrie strategiche, ma lui ha negato.
Al fronte
La guerra è giunta al 348esimo giorno.
Il sindaco della cittadina di Gorlovka nel Donetsk ha dichiarato che l’esercito ucraino ha bombardato la zona, colpendo un dormitorio con una granata.
Intanto Kiev ha chiesto aiuto ad Israele: le autorità hanno rivolto un appello a Gerusalemme, in attesa della visita a Kiev del ministro degli Esteri israeliano Eli Cohen, chiedendo che venga condannata pubblicamente l’invasione russa.
Continua la corsa agli armamenti.
La Germania ha dichiarato che presto avrà impegni sufficienti da altri Paesi dell’Ue per inviare i carri armati Leopard 2 in Ucraina. Lo ha riferito un portavoce del governo tedesco.
Intanto secondo gli 007 di Kiev la Russia riceverà presto un altro lotto di droni dall’Iran. Secondo un funzionario ucraino il contratto fra Mosca e Teheran prevede la consegna di 1.750 droni “ma per la loro preparazione serve tempo”.
Sanzioni, scatta l’embargo al petrolio russo
Scattano oggi 5 febbraio l’embargo e il price cap sul petrolio russo e i suoi derivati.
L’Occidente ha serrato i ranghi sull’energia lanciando un nuovo attacco a Mosca per far pagare a Putin “il prezzo della sua atroce guerra”.
La misura rischia però di determinare nuovi rincari dei carburanti alla pompa con danni sia sul fronte dei costi dei rifornimenti sia sull’inflazione.
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA/EPA/SERGEY DOLZHENKO