Il premier spagnolo Sanchez in visita a Kiev. Cremlino: “Kiev prepara provocazione in Transnistria”
Sono in corso a Ginevra, in Svizzera, dei negoziati segreti per la guerra in Ucraina.
Lo ha annunciato il ministro degli Esteri svizzero Ignazio Cassis, spiegando che i negoziati si tengono “non al livello più alto”, ma in condizione di “massima discrezione”. Il ministro non ha dichiarato chi stia partecipando ai colloqui: «la costruzione della pace è un’impresa complessa che richiederà molta diplomazia. Ma ci arriveremo, anche se al momento non è visibile a breve termine. È necessario ricostruire l’architettura di sicurezza nel continente europeo».
Sanchez in visita a Kiev
Il premier spagnolo Sanchez è arrivato a Kiev per una visita di Stato al presidente Zelensky: «torno a Kiev un anno dopo l’inizio della guerra. Saremo al fianco dell’Ucraina e del suo popolo finché la pace non tornerà in Europa», ha dichiarato. «In futuro potremmo inviare più tank Leopard a Kiev se necessario».
Zelensky: “ci piacerebbe incontrare la Cina”
Zelensky ha dichiarato oggi di non aver esaminato il piano di pace cinese, ma che vedrebbe con favore un incontro tra Ucraina e Cina.
In occasione del primo anniversario dell’invasione russa, il 24 febbraio, il presidente ucraino terrà una conferenza stampa. Il portavoce dell’ufficio di Zelensky Vlad Vasiuk si è detto deluso dalla scelta di escludere Rosatom dalle sanzioni. «Ci aspettiamo oggi l’ok alle sanzioni Ue, e domani attendiamo nuove misure dai partner occidentali, Usa, Gran Bretagna, Australia, Giappone. Alcune delle priorità che abbiamo chiesto sono contenuti nel decimo pacchetto, altre no, come l’inclusione di Rosatom, E siamo delusi dal fatto che non ci sia. Il regime di sanzioni è una misura efficace, l’unica alternativa sarebbe partecipare alla guerra», ha dichiarato in un incontro coi media europei.
Meta: moltiplicate le campagne di propaganda russe
Il responsabile della sicurezza di Meta, Nathaniel Gleicher, ha detto in una conferenza stampa che dall’inizio dell’offensiva russa in Ucraina un anno fa, le campagne di propaganda pro-Mosca si sono moltiplicate sui social media. «Stiamo assistendo a un numero crescente di tentativi da parte delle reti russe di creare account falsi per promuovere la guerra e diffondere disinformazione anti-Kiev. Provano di tutto, ma sfortunatamente per loro, questi account hanno pochissimi follower perché vengono avvistati e rimossi prima che il loro seguito possa crescere».
Stoltenberg, in allarme per la Cina. Nuovi aiuti a Kiev
Secondo il segretario generale della Nato Stoltenberg ci sarebbero alcuni “segnali” che la Cina avrebbe piani per supportare la Russia nell’invasione dell’Ucraina. Stoltenberg ha rivolto un appello a Pechino per spingere il Governo a “desistere” dai suoi piani di appoggiare una guerra illegale. «Abbiamo visto alcuni segnali che (i cinesi) potrebbero star progettando di farlo. Gli alleati Nato e gli Usa li hanno messi in guardia dal farlo, questo non dovrebbe accadere. La Cina non dovrebbe appoggiare la guerra illegale della Russia».
Intanto i ministri delle Finanze e i governatori delle banche centrali hanno deciso di aumentare a 39 miliardi di dollari gli aiuti all’Ucraina ed esortano il Fondo monetario internazionale a portare a termine i lavori per un programma di assistenza a Kiev entro fine marzo.
Flotta russa in aumento nel Mediterraneo
Il capo di Stato maggiore della Marina militare, Enrico Credendino, è intervenuto in audizione alla Commissione Difesa della Camera e ha dichiarato che la presenza della flotta russa nel Mediterraneo è in aumento e dunque si “rischiano incidenti”.
«Gli effetti immediati sulla nostra sicurezza della guerra in Ucraina si sono riverberati ancora una volta sul mare e sono l’aumento impressionante dei numeri della flotta russa nel Mediterraneo e nel Mar Nero a un livello che non si vedeva nemmeno ai tempi della guerra fredda. Il numero di navi russe nel Mediterraneo è aumentato, un numero alto che non è una minaccia diretta al territorio nazionale ma aumenta tantissimo la tensione. I russi hanno un atteggiamento aggressivo che non era usuale nel Mediterraneo e prima era evidente solo nel Baltico. Il rischio di incidente è possibile e quando c’è un incidente di questa natura non si sa mai dove si può andare a finire.
Nel Mediterraneo, molto affollato, c’è un equilibrio instabile. Non si erano mai visti quattro gruppi portaerei alleati nel Mediterraneo: italiano, francese, americano e la nave anfibio spagnola. I russi arrivano fino allo Jonio senza problemi, fanno puntate verso lo Jonio con un gruppo navale di tre navi moderne. La nave più moderna è la russa, che in questo momento è in Sudafrica e ha imbarcato i missili ipersonici: non sappiamo se siano efficaci o meno, questo lo vedremo, ma la nave entrerà nel Mediterraneo. I russi dicono che sarà la più moderna al mondo. La situazione è complessa e turbolenta, il rischio di incidenti è alto».
Putin annuncia rafforzamento armamento nucleare
Dopo il discorso del 22 febbraio in cui si è scagliato contro l’Occidente in generale e la Nato in particolare, il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato tramite un discorso video pubblicato sul sito del Cremlino che verrà rafforzato l’armamento nucleare del Paese.
L’annuncio arriva in occasione della Giornata del Difensore della Patria che si celebra oggi 23 febbraio.
Putin ha spiegato che i sistemi missilistici russi di punta basati sui silo Sarmat, armati con missili balistici intercontinentali orbitali pesanti a propellente liquido in grado di trasportare cariche nucleari, entreranno in servizio nel 2023.
«È sacro dovere dello Stato prendersi cura di coloro che difendono il Paese», ha aggiunto Putin, dopo aver deposto dei fiori sulla tomba del milite ignoto vicino alle mura del Cremlino. «Ad ogni persona, ad ogni famiglia, dovrà essere assegnato un operatore sociale che lavorerà con loro sulla base delle esigenze individuali» ha dichiarato spiegando il ruolo che avrà la Fondazione per il sostegno delle famiglie dei caduti nell’operazione militare speciale in Ucraina. L’assistenza, ha detto ancora il presidente, sarà estesa ai combattenti filo-russi delle province ucraine annesse dalla Russia nel settembre scorso.
Morto il comandante del reggimento Azov
È morto Oleg Mudrak, comandante del primo battaglione del reggimento Azov. Mudrak aveva preso parte alla difesa dell’acciaieria Azovstal a Mariupol ed è rimasto imprigionato per 100 gironi. Secondo alcuni media ucraini, la causa della morte di Mudrak, 35 anni, è stata un arresto cardiaco.
Cremlino: “Kiev prepara provocazione in Transnistria”
Il ministero della Difesa russo ha accusato Kiev di “star preparando” una “provocazione” in Transnistria. In un post su Telegram si legge: “secondo le informazioni disponibili, il regime di Kiev sta tramando una provocazione armata contro la Repubblica moldava di Pridnestrovia nel prossimo futuro, che sarà condotta da unità delle Forze armate ucraine, comprese quelle che coinvolgono la formazione nazionalista Azov. Il pretesto per l’invasione sarà un attacco inscenato da presunte forze russe dal territorio della Transnistria. A questo scopo, i sabotatori ucraini coinvolti nella messinscena dell’invasione saranno travestiti da personale militare della Federazione Russa. Il Ministero della Difesa russo sta monitorando attentamente la situazione al confine dell’Ucraina con la Repubblica Moldava di Pridnestrovia ed è pronto a rispondere a qualsiasi cambiamento della situazione”.
Al fronte
Una forte esplosione è stata avvertita nella parte occidentale di Kiev. Lo ha riferito su Twitter il Kyiv Independent.
Un aereo da guerra russo si è schiantato oggi 23 febbraio al confine con l’Ucraina.
Lo ha riferito su Telegram il governatore della regione Valuysky, Vyacheslav Gladkov, aggiungendo che “si sta indagando sulle cause dell’incidente” e che “la situazione è sotto controllo”.
In Crimea intanto, è stato riaperto il ponte di Kerch. Era stato danneggiato l’8 ottobre da una violenta esplosione. Il ponte collega la penisola di Kerch, in Crimea, con la penisola di Taman, nel territorio di Krasnodar, nella Russia continentale, ed è il più lungo d’Europa.
Ancora armi dall’Australia
Il Governo di Canberra ha annunciato che l’Australia fornirà dei droni all’Ucraina ed amplierà le sanzioni già in vigore nei confronti della Russia.
di: Micaela FERRARO
FOTO: EPA/OLEG PETRASYUK