Dopo la ratifica del Governo la palla passa al Parlamento
Il Consiglio dei Ministri ha dato l’ok al ddl di ratifica del protocollo Italia-Albania, il patto presentato e firmato a Roma lo scorso 6 novembre.
Il ddl riguarda le coperture finanziarie e le prime norme attuative del protocollo, che prevede la costruzione di strutture per accogliere persone migranti.
A margine della Conferenza nazionale dell’export, a tal proposito, il ministro Tajani dichiara di augurarsi che “non ci sia un iter difficile in Parlamento” anche grazie ad una “maggioranza solida“.
«Abbiamo voluto rispettare l’istituzione parlamentare per un dibattito su questo e ascoltare le idee e le impressioni di tutti e poi sono convinto che il testo verrà approvato» aggiunge.
Il direttore esecutivo di Frontex, Hans Leijtens, in audizione al Comitato Schengen, ha dichiarato: «non sta a me giudicare come il governo italiano gestisce la politica sull’immigrazione. Noi possiamo fornire supporto sia a Paesi membri che a Paesi terzi e diamo sostegno all’Albania, ma il nostro regolamento non ci permette di fare rimpatri da Paesi terzi. Non ci è consentito di aiutare l’Albania a rimpatriare migranti. Se l’Italia ha bisogno di aiuto possiamo farlo sul suolo italiano con la giurisdizione italiana». Rispondendo a un’altra domanda ha spiegato inoltre che “non ci sono fatti che dimostrano” che le ong siano un fattore di attrazione per i migranti, “non so se i migranti pensano che vale la pena rischiare perché c’è una nave umanitaria. Fossi in loro non rischierei a salire su barche costruite in 24 ore” ha aggiunto, concludendo ha spiegato che le ong “sono convinte di fare una cosa giusta ma non possono fare la loro attività come soggetti indipendenti nel Mediterraneo centrale. Ci deve essere fiducia. Se ascoltano i centri di coordinamento del soccorso marittimo e non agiscono di testa loro possono esser d’aiuto“.
A proposito dello stanziamento per la realizzazione dei centri il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha spiegato che “è di certo inferiore a quanto emerso su alcuni organi di stampa. La puntualizzazione delle risorse è in corso nelle strutture ministeriali, ma vanno viste come investimenti nella gestione delle politiche migratorie. Ci saranno poi compensazioni per i costi che gravano sul sistema d’accoglienza a causa dei massicci arrivi di migranti“.
di: Marianna MANCINI
aggiornamenti di: Francesca LASI
FOTO: ANSA/GIUSEPPE LAMI