“Se Putin vuole un dialogo sono pronto” ha dichiarato il presidente francese
Al termine del secondo giorno del Consiglio Ue, la premier Giorgia Meloni ha parlato del Patto di Stabilità.
«Sul Patto dobbiamo trovare un equilibrio, le posizioni sono ancora abbastanza distanti, dobbiamo tenere aperte tutte le strade finché non sappiamo qual è il punto di caduta. Il veto? Non la metterei così, ma io non posso dare l’ok a un Patto che io, ma nessun governo, posso rispettare».
La presidente del Consiglio ha affermato che vede una connessione tra il Mes e il Patto di Stabilità “solo nel dibattito italiano. Sicuramente per noi fa la differenza sapere quale sia il Patto di cui disponiamo, ma non c’è una dimensione di ricatto, nel dire ‘se non mi dai questo non faccio questo’. Non l’ho vista, nessuno ha mai posto la questione così”.
Al mattino era stato Giancarlo Giorgetti ad anticipare il pessimismo per “un’ Europa incapace di prendere qualsiasi decisione in termini tempestivi e strategici” assicurando «non ho niente contro le videoconferenze ma che vada a chiudere un accordo che condizionerà l’Italia per i prossimi 20 anni anche no, grazie, un Ecofin in presenza sarebbe opportuno. In ogni caso, la possibilità che si arrivi ad un’approvazione la settmana prossima le vedo scarse, conclude il ministro leghista, e metteremo la firma solo se sarà negli interessi dell’Italia».
Macron su Orban: “ci aspettiamo si comporti da europeo”
Il presidente francese Emmanuel Macron ha commentato il rinvio dell’accordo sulla revisione del bilancio.
«Ci aspettiamo che Orban si comporti da europeo» ha dichiarato l’inquilino dell’Eliseo, secondo cui il rinvio della decisione dovrebbe dare tempo affinché il primo ministro ungherese cambi idea. Tra le speranze di Macron anche quella di poter dare il via libera la Patto sui flussi migratori: per il presidente francese è “importante” chiudere le trattative perché la questione deve essere affrontata in una dimensione europea.
Macron si è, poi, detto pronto a parlare con l’omologo russo Vladimir Putin. «Se Putin vuole un dialogo e ha proposte per raggiungere una pace duratura in Ucraina – ha affermato il leader francese – sono pronto a lavorare (con lui). Non ho cambiato il mio numero di telefono». Ieri, 14 dicembre, il capo del Cremlino aveva dichiarato che Mosca è pronta a continuare a collaborare con Parigi e che con il presidente francese ha buoni rapporti di lavoro, che sarebbero, però, stati interrotti dallo stesso Macron.
di: Francesca LASI
FOTO: ANSA/MAX CAVALLARI MELONI