di Elisa Ortuso

Sono diverse le ragioni per cui sempre più persone scelgono la nuova frontiera del turismo medico, tra cui convenienza, velocità e qualità

Negli ultimi tempi i social network sono pieni di foto e video dove gli utenti raccontano di essersi recati all’estero per sottoporsi a trattamenti chirurgici, mostrando strutture all’avanguardia e decantando prezzi che in Italia non sono neanche lontanamente pensabili. Ma che cosa c’è dietro a quello che ad oggi è diffusamente conosciuto come “turismo medico”?

Il termine indica la pratica di viaggiare in un altro Paese per cure o procedure mediche. In passato le persone ricorrevano al turismo sanitario perché nel proprio Paese non erano presenti metodologie e tecnologie avanzate per l’assistenza medica e si trovavano costretti a spostarsi in luoghi dove la medicina era più avanti. Ad oggi il trend del turismo medico ha registrato una crescita significativa e si posiziona come uno dei settori più importanti del turismo globale. Secondo i dati forniti dalla Medical Tourism Association, questo mercato ha un valore stimato di oltre 100 miliardi di dollari all’anno e il dato non pare arrestarsi. Tuttavia, negli ultimi anni la scelta di recarsi all’estero per ragioni mediche è dettata da altre motivazioni rispetto al passato.

In primo luogo, diversi Stati dove i costi della vita sono più bassi offrono prezzi più competitivi rispetto agli stessi trattamenti medici che si potrebbero fare in ogni altra parte del mondo.   Qualcuno potrebbe insinuare che costi inferiori significhino meno qualità ma non è assolutamente così, data la presenza in queste strutture di medici accreditati a livello internazionale. Il secondo aspetto che richiama sempre più persone è la possibilità di svolgere in tempi brevi interventi che richiederebbero altrove lunghi tempi di attesa, il tutto in cliniche sfavillanti con tecnologie di ultima generazione.

Sicuramente tra gli aspetti più attraenti del turismo medico vi è l’occasione di combinare le cure medico-sanitarie con il viaggio, offrendo al paziente una duplice esperienza, che includa benessere psicofisico e scoperta culturale. Il periodo post- operatorio si può trascorrere in luoghi nuovi, che non si potranno lasciare prima di averli scoperti.

Non meno apprezzata dai pazienti è la cura e l’attenzione che queste strutture offrono nell’organizzare non solo l’operazione ma anche il viaggio in tutti i suoi aspetti, dagli spostamenti all’alloggio, senza dimenticarsi degli eventuali accompagnatori. L’utilizzo di pacchetti all-inclusive permettono al paziente di vivere l’esperienza in modo più leggero sentendosi anche coccolati.

Il turismo medico privilegia diverse mete, ognuna specializzata in ambiti differenti. Vicino all’Italia, la Turchia e l’Albania sono i due Paesi che si prestano maggiormente a questo tipo di turismo, dove il trapianto di capelli, gli interventi odontoiatrici e quelli di chirurgia estetica vanno per la maggiore. Uno sguardo più ampio permette di posare gli occhi su Bangkok, capitale della Thailandia, rinomata per gli interventi di cambio sesso e trattamenti per aumentare la fertilità. Seoul, capitale della Corea del Sud, è la città giusta per chi desidera effettuare procedure cosmetiche come il contouring del viso ed il thread lifting. Nell’America del Sud, Città del Messico è una meta cardine per coloro che decidono di sottoporsi ad un intervento di chirurgia bariatrica.

Eppure, non è tutto oro ciò che luccica e lo stesso vale per il turismo medico, che comporta anche una serie di sfide. Effettuare trattamenti medici all’estero significa entrare in contatto con un sistema sanitario straniero e, di conseguenza, con differenze linguistiche e culturali. Una comunicazione errata tra il paziente e la struttura sanitaria potrebbe avere degli effetti negativi sia nella spiegazione delle varie opzioni terapeutiche che sulle cure post-operatorie. Dunque le agenzie di turismo medico si sono adoperate per fornire un interprete che segua il paziente per tutto il percorso del trattamento. Un altro aspetto da non sottovalutare riguarda le diverse normative estere relative alle pratiche mediche e ai diritti dei pazienti, che devono essere consapevoli dei loro diritti legali e dei potenziali rischi a cui vanno incontro. Non da poco conto, poi, l’instaurazione di una buona comunicazione tra la struttura sanitaria all’estero e l’equipe sanitaria che si occuperà del paziente a casa, che qualora non si verificasse creerebbe dei danni importanti al paziente. Difatti, soltanto i primi giorni di degenza vengono trascorsi nella struttura all’estero ma le restanti cure dovranno essere effettuate a casa.

Negli ultimi tempi il canale preferenziale attraverso cui il turismo medico si sta facendo conoscere sempre di più sono i social network, in particolare TikTok. Spopolano i profili delle cliniche, dove emergono video degli interventi e delle consulenze ma anche balletti e trend fatti da personaggi del mondo dei social, spesso affiancati da infermieri e medici. Sono proprio gli influencer i primi ad usufruire del turismo medico, recandosi all’estero soprattutto per effettuare trattamenti di chirurgia estetica e offrendo in cambio pubblicità e visibilità alla struttura sanitaria, raccontando tutto il soggiorno, mostrando gli edifici ma anche la città che li ospita. In questo modo l’industria dei social permette al turismo medico di arrivare a più utenti possibili, soprattutto ai giovanissimi, che attratti dai prezzi bassi sono invogliati a partire per sottoporsi a interventi. Tra le cliniche più famose su Tiktok appare Clinica Keit, situata in Albania e diretta dal Dott. Skedi Faria, che in un’intervista ha raccontato di come un intervento di rinoplastica racchiuso in un pacchetto all-inclusive per due persone compreso di viaggio di andata e ritorno, permanenza in albergo e tutti gli altri comfort, ammonti a 3.500 euro.

Un piccolo esempio che permette di comprendere la grande portata del fenomeno del turismo medico che sarà sempre più in competizione con il sistema sanitario privato italiano.