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Erdogan ammette che i soccorsi non stanno procedendo “velocemente come sperato”

Il disastro del secolo“: così il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha definito quanto accaduto lo scorso 6 febbraio al confine tra Turchia e Siria, dove un terremoto ha causato devastazione e orrore. Il numero totale delle vittime confermate, tra i due paesi, è di 23.766. In Turchia i morti sono 20.213, in Siria 3.553. Il numero dei feriti complessivi si aggira intorno ai 75 mila.

Secondo l’Agenzia Onu per i Rifugiati, ben 5,3 milioni di persone nella sola Siria potrebbero essere rimaste senza casa a causa del sisma. Le autorità turche hanno messo in piedi una tendopoli per gli sfollati nello stadio di Kahramanmaras, a 75 km da Gaziantep, nel sudest del paese

Assad visita i luoghi del sisma

Il presidente siriano Bashar Assad si è recato per la prima volta in una zona della Siria colpita dal terremoto. Assad aveva già incontrato le delegazioni dei Paesi che inviano aiuti, ma finora questi incontri si sono svolti a Damasco. “I siriani non parlano agiscono, prometto che lavoreremo senza sosta”, ha detto Assad.

Erdogan ammette difficoltà nei soccorsi

Alle difficoltà evidenti della situazione si aggiungono i soccorsi lenti, come afferma il presidente turco Erdogan. Le operazioni, infatti, “non stanno procedendo così velocemente come sperato“, dice, mentre “alcune persone ignoranti stanno derubando i mercati e attaccando i luoghi di lavoro. Le sanzioni necessarie saranno applicate a coloro che commettono questi abusi sotto lo stato di emergenza non appena vengono scoperti“.

Erdogan si è recato nella tendopoli allestita allo stadio dell’Università di AdÕyaman, nel sud del Paese, dove ha affermato che la “priorità sono sempre state le persone e le anime“, per questo “non permetteremo abusi“: “la nostra sincerità su questo tema non può essere messa in dubbio da nessuno” ha detto il presidente turco.

Le operazioni di ricerca

Le operazioni di ricerca di eventuali sopravvissuti proseguono incessantemente, nella speranza di un miracolo, come quello che ieri sera ha visto tratta in salvo una bambina di 10 anni rimasta sotto le macerie ad Hatay per oltre 90 ore. La piccola ha perso un braccio a causa delle ferito, oltre ai genitori e ai fratellini. Oltre 6.500 soccorritori provenienti da 56 Paesi di tutto il mondo e membri di 16 organizzazioni internazionali sono presenti sul posto.

Un 30enne è stato estratto vivo dalle macerie questa mattina dopo 101 ore. Lo riferisce l’agenzia di stampa turca Anadolu. L’uomo, Hikmet Yigitbas, è un ingegnere civile. Un 17enne, Adnan Muhammed Korkut, è stato estratto vivo stamattina dalle macerie di un edificio crollato nella città turca di Gaziantep, vicino all’epicentro del sisma, dopo essere rimasto intrappolato per 94 ore. Alcuni dell’Unità Militare d’Emergenza spagnola operativi nella località turca di Nurdagi hanno estratto vivi dalle macerie due bimbi e la loro madre.

Marito e moglie sono stati estratti vivi dalla macerie a a Iskenderun: la coppia è sopravvissuta dopo 4 giorni sotto i detriti di un edificio crollato. L’uomo mentre era ancora sotto le macerie aveva chiesto una sigaretta e del thé, che gli sono stati negati.

Nessuna novità sugli italiani scomparsi

Dell’imprenditore veneto Angelo Zen, unico italiano non individuato, non si hanno ancora notizie, così come della famiglia siriana ma con cittadinanza italiana.

Arrestato imprenditore edilizio

Le autorità turche, intanto, hanno arrestato Mehmet Yasar Coskun, imprenditore edilizio che fece costruire ad Hatay il grande complesso Ronesans Rezidans, completamente crollato con il terremoto: stava tentando di fuggire all’estero. Secondo le stime dentro il complesso, alto 12 piani e con 250 appartamenti, c’erano circa 1.000 persone.

Aiuti dall’estero

Mentre la comunità internazionale si mobilita per i Paesi colpiti, gli Stati Uniti annunciano la sospensione temporanea di alcune sanzioni economiche al governo centrale di Damasco incarnato dal contestato presidente Bashar al Assad. Si tratta, come riferito da una circolare diffusa dal Dipartimento del Tesoro di Washington e ripresa da media internazionali e siriani, di una “licenza generale per autorizzare gli sforzi di soccorso in caso di terremoto in modo che coloro che forniscono assistenza possano concentrarsi su ciò di cui c’è più bisogno: salvare vite e ricostruire“. Lo stesso Assad si è oggi recato insieme alla moglie Asmaa a fare visita ad alcuni feriti nell’ospedale universitario di Aleppo, per la prima volta dal sisma.

Il Programma alimentare mondiale ha lanciato “un appello per 77 milioni di dollari per fornire assistenza con razioni alimentari e pasti caldi a un totale di 874.000 persone colpite dal terremoto in Turchia e in Siria, inclusi 284.000 nuovi sfollati in Siria e 590.000 persone in Turchia, tra cui 45.000 rifugiati e 545.000 sfollati“. La stessa agenzia Onu ha fatto sapere di aver consegnato assistenza alimentare di cui si aveva urgente necessità a 115.000 persone in Siria e in Turchia nei primi quattro giorni dai devastanti terremoti che hanno colpito la regione.

Per mostrare il suo cordoglio, Apple ha deciso di tingere di nero il suo store turco (il sito http://www.apple.com/tr mostra uno sfondo nero con un nastro) e ha confermato l’invio di donazioni a favore delle operazioni di soccorso che ancora proseguono nei territori coinvolti dal sisma.

di: Alessia MALCAUS

FOTO: ANSA