NORDIO

Il ministro della Giustizia vuole proporre l’ampliamento dei colloqui telefonici per i detenuti nei contatti con i familiari

Mentre il dibattito pubblico si accende sulle condizioni dei detenuti in carcere, alimentato dalle recenti cronache di morte nei penitenziari, emerge alla luce anche un documento inviato il 7 agosto dal provveditore dell’amministrazione penitenziaria lombarda Maria Milano. Nella missiva, diretta ai direttori degli istituti della Lombardia, viene esplicitato “un uso improprio dei mezzi di coercizione fisica“.

«In particolare, è stato rilevato l’uso delle manette all’interno delle sezioni detentive per contenere gli agiti auto ed etero aggressivi posti in essere dai detenuti – si legge nella lettera. – A tal riguardo si osserva che l’articolo 41 dell’ordinamento penitenziario, che detta i principi generali e disciplina limiti e condizioni dell’uso della forza e dei mezzi di coercizione fisica».

Commenta negativamente la lettera il sindacato Sappe, secondo cui “secondo la dirigente non ha alcuna importanza l’incolumità degli uomini in divisa che – in quanto tali – possono subire ogni sorta di violenza senza mai reagire“.

Nordio: “ogni suicido in carcere è una sconfitta per lo Stato”

Anche il Guardasigilli Carlo Nordio è intervenuto dopo che, nel giro di poco tempo, si sono registrati diversi suicidi nelle carceri italiane.

«Il mio primo pensiero va alla memoria di chi ha compiuto la drammatica scelta di togliersi la vita. È una consuetudine non solo nazionale ma mondiale. È una tragedia che dobbiamo fare di tutto per ridurre se non eliminarla. Ogni suicido è una sconfitta per lo Stato, per la giustizia e mia personale», ha detto in un videomessaggio.

«Troppo spesso il carcere viene dimenticato soprattutto in questo periodo quando le persone sono in ferie. Ho voluto fortemente farvi giungere il mio messaggio, perché all’interno delle carceri vive – e lavora – anche a Ferragosto, un pezzo della nostra Repubblica, ci sono servitori dello Stato – a cui dobbiamo essere grati – e ci sono persone private della libertà, che stanno, in quelle carceri, espiando la propria pena e riavviando quel percorso di reinserimento nella società, come vuole la Costituzione», ha poi aggiunto.

«La circolare emanata di recente per aumentare l’aiuto psicologico ai detenuti che versano in condizione di particolare disagio si inserisce in una volontà più ampia di vicinanza verso i detenuti. Lo Stato deve garantire la certezza della pena ma non dobbiamo dimenticare che la pena deve avere un significato rieducativo non solo perché lo impone la Costituzione ma perché ce lo impone l’etica. Non esistono soluzioni immediate e facili, bacchette magiche. Ma stiamo lavorando con la massima priorità per ridurre i disagi».

Nordio ha comunicato di voler chiedere “l’ampliamento dei colloqui telefonici per i detenuti nei contatti con i familiari”, specificando che “dall’aumento delle telefonate saranno esclusi i detenuti in carcere per i reati “più pericolosi”.

«Abbiamo assunto 57 nuovi consiglieri penitenziari che prenderanno servizio alla fine dell’anno e 2800 appartenenti alla polizia penitenziaria che colmeranno le inefficienze di organico, contiamo nei limiti del possibile di assumerne di più. La nostra attenzione va soprattutto agli assistenti psicologici perché la condizione di disagio di chi si trova in carcere non necessita solo di controllo ma di aiuto per un recupero non solo spirituale ma anche fisico che possa essere prodromico al reinserimento nella società», ha proseguito il ministro.

di: Alice GEMMA

FOTO: ANSA/MASSIMO PERCOSSI NORDIO