La decisione è stata annunciata dal Vaticano secondo una procedura complessa portata avanti dall’Unione Astronomica Internazionale
Nello spazio ora c’è un asteroide che porta il nome di Papa Gregorio XIII che nel 1582 riformò il calendario giuliano, introdotto da Giulio Cesare perchè si accorse del divario tra il calendario solare e quello civile e diede inizio alla tradizione degli astronomi e degli osservatori papali. Oltre al suo anche tre gesuiti scienziati della Specola Vaticana hanno un loro asteroide dedicato.
Tra questi 560974 Ugoboncompagni, in onore di Ugo Boncompagni (1502-1585), 62971 Johannhagen, in onore di padre Johann Hagen (1847-1930) della Compagnia di Gesù e direttore della Specola Vaticana dal 1906 al 1930; 551878 Stoeger, in onore di padre Bill Stoeger, (1943- 2014), cosmologo e teologo della Specola Vaticana.
La decisione è stata annunciata dal Vaticano secondo una procedura complessa portata avanti dall’Unione Astronomica Internazionale che ha pubblicato l’ultima serie di asteroidi con un nome (Bollettino WGSBN 3, #2).
I quattro “asteroidi pianetini” hanno tutti legami con la Compagnia di Gesù, i “Gesuiti”. Più di 30 asteroidi portano oggi il nome di gesuiti. Dato che per secoli i gesuiti hanno viaggiato molto, questi asteroidi rappresentano diverse parti del mondo, come le Filippine (4866 Badillo), il Paraguay (6438 Suarez), la Cina (31124 Slavicek), la Repubblica Democratica del Congo (23443 Kikwaya) e l’Argentina (2490 Bussolini).
Alla scoperta di un nuovo pianeta minore, gli viene data una denominazione provvisoria, basata sulla data di scoperta, come ad esempio “2002 LM60”. Quando l’orbita dell’oggetto è determinata in modo tale che la sua posizione possa essere prevista in modo affidabile in un lontano futuro gli viene dato un numero definitivo, emesso in successione dal Centro dei Pianeti Minori della IAU, come “4179”. A questo punto il suo scopritore può suggerire un nome.
I nomi di animali domestici o di natura commerciale non possono essere utilizzati. I nomi di individui o eventi noti principalmente per ragioni politiche o militari non possono essere usati fino a 100 anni dopo la morte dell’individuo o della data dell’evento.
di: Alice GEMMA
FOTO: ANSA/ WIKIPEDIA