Mion

L’ex Ad della holding dei Benetton Edizione: “non ho fatto nulla, ed è il mio grande rammarico”

Gianni Mion, ex Ad della holding dei Benetton Edizione, ex consigliere di amministrazione di Aspi e della sua ex controllante, Atlantia, è stato ascoltato oggi, 22 maggio, al processo per il crollo del Ponte Morandi.

«Emerse che il ponte aveva un difetto originario di progettazione e che era a rischio crollo. Chiesi se ci fosse qualcuno che certificasse la sicurezza e Riccardo Mollo mi rispose ‘ce la autocertifichiamo’. Non dissi nulla e mi preoccupai. Era semplice: o si chiudeva o te lo certificava un esterno. Non ho fatto nulla, ed è il mio grande rammarico» ha raccontato Mion.

L’ex Ad si riferiva a una riunione del 2010, quindi ben 8 anni prima del crollo del ponte. A quella riunione parteciparono anche l’Ad di Aspi Giovanni Castellucci, il direttore generale Riccardo Mollo, Gilberto Benetton, il collegio sindacale di Atlantia e, secondo il ricordo del manager, tecnici e dirigenti di Spea.

L’avvocato Giorgio Perroni che difende l’ex direttore del Primo tronco di Autostrade, Riccardo Rigacci, dopo queste frasi ha chiesto di sospendere l’esame di Gianni Mion e di indagarlo, i giudici hanno fatto proseguire l’esame dell’ex Ad e hanno dichiarato che si riservano sulla richiesta del legale.

«Mi chiedo come si possa stare zitti quando si hanno tra le mani informazioni di gravità come questa e come certe persone possano dormire sonni tranquilli – ha dichiarato la presidente del Comitato Parenti Vittime Ponte Morandi Egle Possetti – Se fossi stata al suo posto e avessi saputo lo stato delle infrastrutture non sarei stata zitta e avrei fatto il diavolo a quattro e avrei anche fatto in modo che il problema emergesse. Speriamo che qualcuno paghi»

di: Flavia DELL’ERTOLE

aggiornamenti di: Francesca LASI

FOTO: ANSA/BAZZI