Due palestinesi morti ogni militante di Hamas ucciso: “rapporto tremendamente positivo”
Si è tenuto oggi 5 dicembre l’incontro fra il gabinetto di Netanyahu e le famiglie degli ostaggi. Un appuntamento tesissimo, al netto del fatto che il premier non avrebbe risposto alle domande “limitandosi a leggere un testo già pronto” come riportano le famiglie. Netanyahu avrebbe inoltre detto alle famiglie che “allo stato attuale non è possibile riportarli tutti indietro“. «Qualcuno può davvero pensare che se questa fosse un’opzione qualcuno la rifiuterebbe?» ha aggiunto.
Due civili palestinesi uccisi ogni miliziano di Hamas
Si rinnovano ormai incessanti e inascoltati gli appelli dell’Onu sulla Striscia di Gaza, dove la popolazione è ben oltre l’orlo del collasso. Il sottosegretario generale per gli Affari Umani Martin Griffiths ripete che la situazione è “apocalittica“, con i civili costretti a fare “una scelta impossibile dopo l’altra” in un territorio dove “nessuno luogo è sicuro” e “nessuno è al sicuro“.
Nondimeno, l’esercito di Israele ha raggiungo un rapporto di due civili palestinesi uccisi nella Striscia per ogni militante di Hamas morto nella Striscia. Secondo il portavoce delle Forze di difesa israeliane si tratta di un rapporto “tremendamente positivo“.
Non sono d’accordo gli alleati Usa, che parlano di “troppi civili innocenti uccisi a Gaza”. Lo ribadisce il consigliere per la Sicurezza Jake Sullivan che ricorda che “la protezione dei civili in base alle leggi di guerra è fondamentale e deve essere rispettata“.
È ancora più netto l’emiro del Qatar, che oggi ospita il presidente turco Erdogan. «Questo – dice senza mezzi termini Sheikh Tamim bin Hamed Al Sani – è un genocidio commesso da Israele». I due leader hanno discusso di intensificare gli sforzi per un cessate il fuoco e per aumentare gli aiuti umanitari.
Nel frattempo continuano ad arrivare feriti nell’ospedale di Nasser, nel sud di Gaza, e nella struttura di Khan Younis dopo l’intensificarsi dei bombardamenti nell’area. Oltre che a sud di Gaza, Israele avanza anche in Cisgiordania dove ha schierato oltre 50 veicoli blindati e quattro bulldozer per condurre, nella notte, un’operazione nel campo profughi di Jenin.
Gli attacchi proseguono anche nel verso opposto: da Gaza sono stati lanciati una 15ina di razzi verso Tel Aviv, uno dei quali ha danneggiato anche l’aula di una scuola. Una persona è rimasta lievemente ferita.
Al momento Israele sta lavorando, insieme agli Stati Uniti, ad un nuovo piano: allagare la rete di tunnel di Hamas nella Striscia utilizzando l’acqua di mare. A questo scopo sarebbero già state installate cinque pompe idriche a nord del campo profughi di al Shati.
di: Marianna MANCINI
FOTO: ANSA/EPA/MOHAMMED SABER