Non è ancora stata messa in commercio nonostante sia stata presentata circa tre anni fa
Si sa il bianco riflette la luce solare ed è per questo che, mantenendo abbastanza freschi gli ambienti interni, è un esempio per dimostrare l’utilità del dipingere di bianco le superfici degli edifici. Da diversi anni si parla di una vernice che potrebbe avere la dote di rendere questa tecnica ancora più efficiente grazie alle sostanze che la compongono che la rendono bianchissima.
Si chiama vernice ultrabianca ed era stata annunciata tre anni fa con grande entusiasmo, ma non è ancora stata messa in vendita. Era stata sviluppata nel 2021 da Xiulin Ruan, professore di ingegneria meccanica alla Purdue University (Stati Uniti), insieme al gruppo di ricerca. Sembra essere capace di riflettere il 98,1% della luce solare.
Nell’aprile dello stesso anno il Guinness World Records aveva certificato il prodotto definendolo la “vernice più bianca” esistente. Ma perché è diversa dalle altre vernici? Cosa fa la luce solare quando raggiunge la Terra? I corpi caldi tendono a cedere energia, e quindi il Sole cede di continuo energia a ciò che ha intorno emettendola nella maggior quantità come luce visibile che raggiunge la Terra. Una parte di essa viene riflessa nello spazio circostante, mentre ciò che resta attraversa l’atmosfera e scalda poi la superficie terrestre. Se i raggi solari raggiungono una superficie molto chiara, la loro componente visibile viene in buona parte riflessa mentre una parte di quella nel vicino infrarosso viene assorbita e fa sì che la superficie si scaldi.
Le vernici che oggi sono usate nel campo dell’edilizia assorbono tra il 10 e il 20% della radiazione solare e quindi non possono impedire il riscaldamento di un edificio. La vernice ultrabianca invece assorbe meno del 2% della luce solare. Per mostrare il funzionamento dell’invenzione, Ruan ha esposto al Sole per qualche minuto due superfici, una dipinta con un prodotto già in commercio e l’altra con la sua vernice bianchissima mostrando come la prima sia oltre 8°C più calda rispetto all’altra.
Ma com’è fatta?
È costituita da solfato di bario, una sostanza che si ottiene partendo da cloruro di bario in soluzione con acqua alla quale viene poi aggiunto acido solforico. Da qui si ottengono cristalli che vengono poi miscelati con un addensante in modo da ricavare la vernice vera e propria. Il procedimento sembra essere relativamente semplice, ma Ruan e i colleghi si sono adoperati a lungo per riuscire a trovare la giusta combinazione di cristalli.
di: Alice GEMMA
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