Tra gli under 25, uno su cinque dice di essere distratto mentre guida
Il portale Skuola.net in collaborazione con Autostrade per l’Italia ha svolto un progetto di sicurezza stradale nelle scuole italiane, “Non chiudere gli occhi”, iniziativa che è figlia della campagna di sensibilizzazione rivolta direttamente ai giovani nata quest’estate.
Sono stati intervistati 2.075 giovani tra i 16 e i 24 anni, che hanno dipinto un quadro sulla Gen Z preoccupante in termini di sicurezza stradale.
Tra gli under 25 che abitualmente guidano un mezzo a due o quattro ruote, uno su cinque racconta di essere spesso distratto e il 21% ammette di aver avuto incidenti per comportamenti sbagliati, mentre quattro su 10 dichiarano di esserci “andati molto vicini”.
I problemi più grossi che emergono sono: il mancato rispetto dei limiti di velocità, che interessa 4 giovani su 10: l’11% dice di viaggiare sempre oltre il limite consentito, il 27% dice di farlo spesso; il sonno: uno su 7 dice di mettersi frequentemente alla guida quando è assonnato o comunque molto stanco; la guida in stato di alterazione psicofisica: l’11% del campione dice di aver guidato a volte con la mente annebbiata da alcool e sostanze, il 6% dice di averlo “fatto spesso”. In merito a questo c’è anche il problema che in quattro casi su cinque i ragazzi scelgono di salire in auto con un conducente che non è in condizione di guidare perché ubriaco, assonnato o altro. Il 36% degli intervistati ha detto che gli è capitato di rischiare anche avendo paura.
C’è anche il problema del cellulare: un ragazzo su cinque dice di usarlo costantemente anche mentre guida; il 34% invece cerca di limitare al massimo le distrazioni e il 46% dichiara di attenersi al codice della strada e al buon senso. Però tra coloro che ogni tanto tengono lo smartphone, quattro su 10 hanno prodotto contenuti digitali come video, selfie e dirette social.
Il paradosso riguarda il senso di prudenza sulle regole base di circolazione stradale: cinture, casco e limiti sui passeggeri a bordo sono rispettati dal 60% degli intervistati, più il 18% che rispetta le regole anche con qualche dimenticanza.
di: Micaela FERRARO
FOTO: SHUTTERSTOCK