Si discute sugli ostaggi, l’ex capo degli 007 del Libano in viaggio verso il Qatar
In Medioriente la guerra prosegue da oltre un mese ormai.
Paura anche in Israele: nella città di Eilat si è verificata un’esplosione nella scuola “Zeelim” e 7 persone sono in stato di choc. La radio militare che ha dato notizia ha dichiarato che le indagini sull’origine della deflagrazione sono ancora in corso ma in apparenza potrebbe esser stata causata da “un drone o un velivolo senza pilota”.
La situazione a Gaza
Il portavoce delle forze di difesa ha annunciato che verrà aperta nuovamente la strada Salah-al-Din al traffico da nord a sud per i civili palestinesi tra le 10 e le 16.
Secondo Israele, Hamas ha perso il controllo del nord di Gaza: la fanteria israeliana, infatti, ha preso il controllo della roccaforte di Hamas a Jabalya nel nord della Striscia, dopo 10 ore di combattimento.
Il portavoce militare israeliano ha annunciato che l’esercito ha ucciso in un attacco aereo Ibrahim Abu-Maghsib capo dell’unità missili anti-tank della brigata centrale di Gaza.
Hamas denuncia i nuovi morti tra le file palestinesi: nell’attacco israeliano di ieri nel campo profughi di Jabalia, vicino a un ospedale, sono morte 19 persone.
Dall’Onu arriva aspra la denuncia a entrambi i fronti in battaglia: l’Alto commissario per i diritti umani Volker Turk ha dichiarato che sia Hamas sia Israele hanno commesso crimini di guerra. «Le atrocità perpetrate dai gruppi armati palestinesi il 7 ottobre sono state terribili, brutali e scioccanti. Sono stati crimini di guerra, così come lo è la continua detenzione di ostaggi. Anche la punizione collettiva da parte di Israele dei civili palestinesi costituisce un crimine di guerra, così come l’evacuazione forzata illegale dei civili».
Sono oltre 50mila i palestinesi passati dal settore nord di Gaza a quello sud.
Raid israeliano a Jenin
L’esercito israeliano ha compiuto un raid a Jenin, nel nord della Cisgiordania. Sono morte 7 persone secondo quanto riporta l’agenzia palestinese Wafa.
Tra i morti il 23enne Ayham Muhammad Al-Amer. Ignota, al momento, l’identità delle altre sei vittime. I feriti sarebbero almeno 13.
Ci sono scontri in diverse città della Cisgiordania: oltre Jenin, anche a Nablus e Kalkilya.
Conferenza umanitaria a Parigi
A Parigi è in corso una conferenza umanitaria su Gaza. Presente il presidente francese Emmanuel Macron, che ha dichiarato che nella guerra “dobbiamo lavorare per un cessate il fuoco”, e che la priorità al momento è “la protezione dei civili”.
L’obiettivo della conferenza è sbloccare gli aiuti umanitari verso la Striscia, la cui consegna è diventata quasi impossibile a causa dei bombardamenti di Israele in risposta all’attacco di Hamas il 7 ottobre.
La riunione si tiene all’Eliseo. Non partecipa Israele ma Macron ha già parlato con Netanyahu e ci riparlerà a fine vertice.
Nel suo intervento alla Conferenza, il ministro italiano Tajani ha dichiarato che “è essenziale sottolineare che Hamas e la sua ideologia fanatica non rappresentano la popolazione palestinese. La nostra posizione deve riflettere questo fatto inequivocabilmente” ed “è imperativo proteggere tutti i civili in ogni momento, nel rigoroso rispetto del diritto umanitario internazionale”.
Tuttavia, Tajani ha aggiunto anche che “non può esserci un cessate il fuoco quando ancora Hamas continua a lanciare missili su Israele perché non possiamo non preoccuparci della popolazione civile israeliana. L’obiettivo finale è la pace ma la pausa umanitaria può permettere di portare in salvo persone attraverso corridoi umanitari e permettere l’arrivo degli aiuti. Hamas è un’organizzazione criminale e difenderla è un grave errore”.
Segre: “fermare spirale d’odio”
“Bisogna fermare la spirale di odio e liberare tutti gli ostaggi. Proteggere i civili e porre fine a tutte le forme di violenza”. Ha dichiarato la senatrice a vita, Liliana Segre, aprendo in videocollegamento la riunione della Commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza in corso a Palazzo Madama.
Reazioni dal mondo
Dagli Stati Uniti arriva il supporto del governatore della Florida Ron DeSantis a Israele: «se fossi presidente ora direi a Bibi di finire il lavoro una volta per tutte con questi macellai di Hamas» ha dichiarato nel dibattito tv tra candidati presidenziali repubblicani.
L’ex capo degli 007 libanesi, il generale Abbas Ibrahim, è in partenza per il Qatar dove incontrerà esponenti di Hamas per negoziare la liberazione di un numero indefinito di ostaggi israeliani con nazionalità statunitense. Lo riporta ANSA.
di: Micaela FERRARO
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