polizia trapper manette giovani

Lo scorso 9 agosto Nour Amdouni travolse Mohanad “Momo” Moubarak in sella alla sua bici a Milano. Il 20enne fuggì senza prestare soccorso per poi costituirsi

Andrà a processo con rito abbreviato Nour Amdouni, il 20enne arrestato lo scorso 18 agosto per omicidio stradale con l’aggravante della fuga: il giovane aveva investito e ucciso Mohanad “Momo” Moubarak, un bambino di 11 anni, in sella alla sua bici a Milano, il 9 agosto. La prima udienza è fissata per il 12 luglio.

Amdouni guidava senza aver mai conseguito la patente, sotto l’effetto di cannabinoidi e con una gamba ingessata. Dopo si è allontanato senza prestare soccorso, salvo, poi, costituirsi.

Nell’ordinanza di custodia cautelare, che lo ha portato in carcere alcuni giorni dopo essere stato indagato a piede libero, la gip Fiammetta Modica ha scritto: «Nour Amdouni fuggendo, si è dimostrato totalmente privo di umanità e pietà in occasione del sinistro».

La gup Lorenza Pasquinelli aveva respinto la richiesta di patteggiamento a cinque anni perché riteneva la pena “troppo bassa”. I familiari dell’11enne, parti civili con il legale Salvatore Bottari, si erano opposti al patteggiamento.

Secondo Pasquinelli “la predisposizione psicologica del conducente” era “al limite del dolo eventuale”, ossia dell’accettazione consapevole del “rischio” di mettere “in concreto pericolo la vita degli utenti della strada”.

Giovedì 30 marzo la giudice Pasquinelli ha dovuto rinviare il procedimento davanti a un nuovo gup, Massimo Baraldo davanti al quale si terrà il processo in abbreviato, con lo sconto di un terzo sulla pena.

di: Francesca LASI

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