Cecchinato

Si apre la seconda settimana di gare al Foro dopo la sconfitta di Fognini ancora tanti gli azzurri in campo

Continuano le gare a Roma per gli azzurri impegnati agli Internazionali d’Italia.

A causa della pioggia è stato sospeso il match tra Sonego e Tsitsipas. Quest’ultimo era vanti di un set (6-3). Interrotta anche Musetti-Tiafoe, con l’azzurro avanti 2-1.

Dopo la sconfitta di Fognini, che ha perso contro il danese Rune 6-4, 6-2, è la volta degli altri atleti azzurri. Marco Cecchinato sfida il tedesco Yannick Hanfmann; Lorenzo Musetti invece l’americano Frances Tiafoe e Lorenzo Sonego cerca l’impresa contro il campione greco Stefanos Tsitsipas.

Per Cecchinato l’avventura agli Internazionali si conclude al terzo turno, l’azzurro numero 83 al mondo è stato sopraffatto al terzo set dal tedesco Yannick Hanfmann, numero 101 del ranking Atp con il punteggio di 6-4, 4-6, 6-3 in due ore e 22 minuti di gioco.

Sul campo anche Bolelli e Fognini che sfidano in doppio Koolhof e Skupski.

Fa scalpore l’eliminazione al terzo turno del numero due al mondo e del seeding Carlos Alcaraz sconfitto dal numero 135 del ranking Atp, l’ungherese Fabian Marozsan che ha battuto il campione spagnolo in un’ora e 42 minuti con il punteggio 6-3, 7-6 (7-4).

Djokovic: “non sono un no vax”

Il campione serbo Novak Djokovic ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera ed è tornato a parlare di Covid e vaccini. «Mi chiamavano Novax Djocovid? Io non sono no vax e non ho mai detto in vita mia di esserlo. Non sono neppure pro vax. Sono pro choice: difendo la libertà di scelta. È un diritto fondamentale dell’uomo la libertà di decidere che cose inoculare nel proprio corpo e cosa no – spiega il campione – Ho subìto tutto sulla mia pelle. Molte persone hanno apprezzato che io sia rimasto coerente. Il 95% di quello che è stato scritto e detto in tv di me negli ultimi tre anni è totalmente falso».

Djokovic ha continuato: «avevo avuto il Covid ed ero guarito. Ho rispettato tutte le norme e non ho messo in pericolo nessuno. Eppure una volta là sono diventato un caso politico, uno che metteva in pericolo il mondo. Il sistema, di cui i media sono parte, esigeva un bersaglio, che fosse opposto al mainstream; e lo sono diventato. Mi hanno messo l’etichetta di no vax, una cosa del tutto falsa, che ancora adesso mi fa venire il mal di stomaco. Poi si è scoperto che la situazione della pandemia era molto diversa da come veniva presentata. Io sono stato messo in mezzo, additato come persona non grata. Mi sono ritrovato solo; ma quella volta mi sono sentito la pecora, circondata da venti lupi. E un uomo solo contro i grandi media non ha chance. Io dimentico in fretta, sono concentrato sulle cose positive. Ho avuto il Covid una seconda volta. Ho sempre accettato le regole, non potevo andare in America e non sono andato, ho rinunciato a due Us Open per restare coerente con me stesso. Non ho parlato, perché ho visto che quel che dicevo veniva distorto. Sono tornato in Australia e ho vinto. Però sono rimasto deluso. Dai media e da molti colleghi. Quando mezza società è contro di te, allora vedi la vera faccia delle persone. E molte persone hanno girato la testa dall’altra parte. Molti giocatori e qualche organizzatore».

A proposito della guerra in Ucraina il tennista serbo ha dichiarato: «l’unica cosa che posso dire, da bambino di guerra, è questa: in guerra nessuno vince. La guerra è la cosa più brutta della vita, la peggiore invenzione dell’uomo, la peggiore idea della storia. Ho visto due guerre, quella civile in Jugoslavia e i bombardamenti Nato su Belgrado, ho visto la sofferenza della mia famiglia, la povertà del mio Paese. La guerra è una cosa molto più grande di noi, puoi solo pregare Dio che la faccia finire domani. Purtroppo la guerra in Ucraina è lenta, e ogni giorno si fa più devastante. Ci sono le città distrutte, le vite stroncate, ma ci sono anche danni che non si vedono, che dureranno nel tempo. Ho letto un articolo sugli effetti dei traumi bellici: influiscono sulla salute, in particolare sulla digestione. Io ho avuto problemi con il microbioma, la mia carriera è decollata solo quando ho scoperto l’intolleranza al glutine e ai latticini, e questo può essere legato alla guerra. Ma la cosa peggiore ovviamente è perdere una persona cara; e la guerra apre un vuoto in ogni famiglia. Per questo non posso sostenere nessuna guerra contro nessun Paese».

di: Flavia DELL’ERTOLE

FOTO: ANSA/ETTORE FERRARI