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10mila sfollati, 30 Comuni allagati e tutti i fiumi della Regione esondati, Bonaccini: “situazione tragica”. Allerta arancione anche nelle Marche

«La realtà ha superato le peggiori previsioni». Così ieri, mercoledì 16, il presidente dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini commentava l’ondata di maltempo che si è abbattuta sul versante orientale della Regione e che non ha dato tregua alle province interessate nemmeno stanotte. Il bilancio confermato è di 9 vittime, di cui tre a Forlì, una a Ronta di Cesena, una a Cesenatico e una nel ravennate. Intorno all’ora di pranzo infatti nel capoluogo di provincia sono stati ritrovati i corpi senza vita di due persone, un uomo e una donna, inizialmente dati per dispersi, nel quartiere Cava in via Padelli. Fra le vittime anche una turista tedesca; sulla spiaggia di Cesenatico è stato rinvenuto il corpo di una donna di 70 anni, moglie della vittima di Ronta di Cesena, che è stata trasporata dalla corrente per 20 km.

Nel primo pomeriggio sono esondati tutti i fiumi della Regione, con allagamenti diffusi in 30 Comuni e centinaia di frane in corso. In 36 ore è caduta la pioggia che solitamente cade in mezzo anno: la media dell’acqua piovana confermata dal ministro della Protezione civile “è di 200 millimetri  in 36 ore ma in alcune zone ha raggiunto i 500 millimetri. Se si tiene conto che in un anno la piovosità in quella regione è di 1.000 millimetri, vi renderete conto della potenza che le precipitazioni hanno assunto“.

Al momento sono oltre 10mila gli sfollati, mentre oltre 50mila persone sono rimaste senza energia elettrica. Completamente bloccato il traffico ferroviario regionale, mentre continuano a funzionare le tratte nazionali e l’alta velocità. Il ministro ha già confermato “10 milioni per le prime spese e le prime urgenze. Poi – ha aggiunto – va fatta una ricognizione attenta sugli argini da ricostruire e il sistema idraulico da modificare“.

Cede anche il ponte della Motta che collega la Motta-Budrio con San Martino in Argine, nel bolognese. La struttura ha ceduto dopo l’esondazione dell’Idice. I vigili del fuoco mettono in guardia anche su una possibile rottura di una condotta del gas. Nella notte a Livergnano, frazione di Pianoro, è crollata una casa colonica con tre persone all’interno, che sono state tratte in salvo. «È esondato il torrente Zena e tutto il territorio è pieno di frane» avvisa la sindaca del Comune Franca Filippini.

«La situazione in Emilia Romagna è tragica»: lo conferma anche il prefetto di Ravenna Castrese De Rosa, che parla di molte persone sui tetti che “aspettano di essere salvate” e di “interi Comuni senza luce e completamente isolati“. Tutti i Comuni della provincia “sono sott’acqua, la zona più colpita è sicuramente Faenza e tutta la bassa Romagna Sant’Agata, Castel Bolognese, Solarolo“.

Nel frattempo dalla politica arriva la “massima disponibilità“, come ha confermato la stessa Giorgia Meloni in collegamento con il vertice del comitato operativo presieduto da Musumeci. Il ministro ha annunciato per il pomeriggio un vertice “con i ministri Lollobrigida, Calderone e il viceministro Leo per concordare provvedimenti di sospensione degli obblighi in materia fiscale e contributiva in aiuto alla Regione colpita“.

Allerta rossa anche per giovedì 18

Estesa l’allerta rossa anche per la giornata di domani, dalla mezzanotte di giovedì 18 alla mezzanotte di venerdì 19; nonostante non siano previste piogge, permane infatti la criticità idrica e idrogeologica, in particolare nel territorio romagnolo e bolognese. Si prevede infatti il perdurare di piene elevate su tutti i tratti vallivi dei corsi d’acqua del settore centro orientale della regione.

Annullato il Gran Premio di Imola

È intervenuto anche il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini che ha invocato il rinvio del GP di F1 di Imola in programma per questo weekend. Una proposta immediatamente accolta dagli organizzatori che hanno annullato il Gran Premio: «al 99% si recupererà nel 2026 dopo la proroga del contratto» ha dichiarato il presidente dell’Aci Angelo Sticchi Damiani.

Marche, allerta arancione nel pesarese

A Pesaro il Genica è esondato in più punti. Permane l’allerta arancione con la previsione di nuove piogge nella giornata di oggi e resta chiuso il casello A14 in direzione nord.

Nel pomeriggio la Protezione civile ha diramato un’allerta arancione anche nel sud delle Marche fino alle 14 di giovedì 18, in particolare nelle province di Ascoli Piceno e Fermo. Nel resto della Regione è confermata allerta gialla.

Nel pomeriggio si registra un crollo anche in Ancona, dove hanno ceduto le mura antiche in prossimità della Chiesa sconsacrata di Sant’Angelo del Pino, un’area di Serra San Quirico fortunatamente non abitata. Sempre nell’anconetano, occhi puntati sul fiume Esino a Cerreto D’Esi che ha registrato un innalzamento.

Rischio frane in Toscana

Allerta anche in Toscana dove le piogge diffuse hanno portato ad un aumento della franosità su tutto l’Alto Mugello, con la Protezione Civile fiorentina che “consiglia di non mettersi in viaggio se non strettamente necessario”.

Abruzzo, fiumi osservati speciali

La situazione meteo preoccupa anche in Abruzzo, dove i fiumi restano sorvegliati speciali. Sono cinque i corsi d’acqua che hanno superato la sogklia d’allartme e sono il Pescara, il Saline, l’Alento, il Foro e l’Osento, fra pescarese e chietino.

Nell’area viestina fra Penne, Montebello di Bertona, Villa Celiera e Civitella Casanova (sempre in provincia di Pescara), ieri 16 maggio tutti i torrenti e i corsi d’acqua sono esondati, con il conseguente allagamento di moltissime abitazioni e strade, ma anche frane e colate di fango.

di: Marianna MANCINI

FOTO: ANSA/MAX CAVALLARI