Mentre continuano gli sbarchi a Lampedusa le Istituzioni europee invocano una soluzione unitaria, che però ancora non c’è
Il tema della migrazione è sul tavolo europeo, adesso più che mai. Gli sbarchi a Lampedusa sono costanti e si contrappongono alle chiusure di Francia e Germania. La presidente dell’Eurocamera, Roberta Metsola, in occasione della visita al consolato italiano a New York ha annunciato che al parlamento europeo “abbiamo delle proposte legislative sul tavolo e stiamo lavorando tutti i giorni con la speranza che fino alle elezioni europee avremo un pacchetto di leggi che finalmente indirizza i problemi, le sfide con delle soluzioni, altrimenti i cittadini non ci capiranno più“. La presidente ha poi ribadito che “dobbiamo passare dalle parole ai fatti, servono delle azioni quando parliamo della politica dei rimpatri, dell’asilo, della solidarietà“. Ad accogliere Metsola era presente il ministro degli Esteri Antonio Tajani. Il ministro ha spiegato che “la situazione non è esplosiva, è già esplosa” aggiungendo che si tratta di “uno spostamento di milioni e milioni di persone e non ci sono muri che tengono: guardate alla storia delle invasioni barbariche, non vennero fermate dall’esercito romano, l’esercito più forte della storia militare“.
Anche la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha spiegato che “quella dell’immigrazione illegale è una sfida europea che richiede una risposta europea” mentre si trovava in visita proprio a Lampedusa, il 17 settembre, insieme alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni. “Per me è molto importante essere qui oggi” ha aggiunto von der Leyen e ha assicurato che “l’Italia può contare sull’Ue” e che “saremo noi a decidere chi arriva in Europa e non i trafficanti“.
Nancy Faeser, ministra dell’Interno tedesca, si è detta favorevole alla proposta della presidente von der Leyen di espandere la sorveglianza area e navale dei confini esterni dell’Ue. Faeser ha spiegato che “non possiamo fare altro, altrimenti non avremo in pugno la situazione migratoria“. Intanto dalla Francia arriva l’annuncio del ministro dell’Interno, Gérald Darmanin, che questo pomeriggio sarà a Roma per discutere della questione migratoria e della cooperazione europea. Ai microfoni di Europa 1, alla domanda se la Francia si stia preparando ad accogliere migranti giunti in questi giorni a Lampedusa il ministro ha spiegato che “no, la Francia non si sta preparando a farlo“, ma che “la Francia aiuterà l’Italia a tenere le frontiere per impedire l’arrivo di persone“, aggiungendo inoltre che “per coloro che sono arrivati in Italia, dobbiamo applicare le regole europee che abbiamo adottato qualche mese fa, che consistono nel presentare la domanda di asilo alla frontiera“.
Ma la situazione sulle coste lampedusane non cambia. In mattinata una gruppo di 33 tunisini, in viaggio su di un barchino, è stato soccorso dalla Guardia costiera e portato in salvo. Le 33 persone migranti vanno ad aggiungersi alle 1.104 persone presenti al momento sull’hotspot e dove solo ieri sono state 271 le persone giunte sull’isola. A Porto Empedocle, nella struttura sul molo in cui vengono ospitate le persone migranti in arrivo da Lampedusa, sono oltre mille i presenti. Le persone cercano continuamente di fuggire e almeno un centinaio è riuscito a lasciare la struttura e far perdere le proprie tracce. Anche a Catania si registra una situazione al collasso, il centro di accoglienza che dovrebbe ospitare circa 900 persone si sta trovando a gestire l’arrivo di oltre 600 persone.
Intanto si è concluso il Cdm, che aveva in programma anche la discussione dell’estensione del trattenimento per il rimpatrio fino a 18 mesi, dopo circa un’ora di riunione è stato varato il pacchetto di misure sui migranti annunciate nei giorni scorsi. La presidente del Consiglio ha dichiarato di voler “esprimere grande soddisfazione per la compattezza e per il grande lavoro di squadra di tutto il Governo per far fronte all’emergenza immigrazione e per trovare soluzioni concrete alla forte pressione esercitata dai flussi di immigrati irregolari sulle nostre coste. È la conferma che, su questi temi, come su tantissimi altri, tutto il centrodestra ha la stessa visione e che tutti lavorano nella stessa direzione, a dispetto di quello che si legge e si tenta di raccontare in questi giorni“. Inoltre, secondo quanto si apprende, Meloni ha dichiarato: «dispiace constatare che parte delle forze politiche italiane ed europee, per ragioni ideologiche o, peggio, per calcolo politico, remino contro e facciano di tutto per smontare il lavoro che si sta portando avanti. Mi riferisco alla lettera dell’Alto rappresentante per la politica estera europea Borrell, agli appelli dei socialisti europei e alle prese di posizione di diversi esponenti della sinistra ma non solo. Tutte azioni che vanno nella medesima direzione di provare a sostenere che nessuno dei Paesi del Nordafrica è uno Stato sicuro con il quale è possibile accordarsi per fermare le partenze o per rimpatriare gli immigrati illegali. In sostanza, la volontà della sinistra europea è rendere ineluttabile l’immigrazione illegale di massa».
«Al prossimo Consiglio europeo informale di ottobre l’Italia chiederà agli altri Stati membri di assumere le decisioni necessarie e conseguenti, soprattutto in tema di blocco delle partenze illegali dal Nord Africa – annuncia Meloni. – La serietà e la credibilità di questo governo hanno fatto sì che, a differenza di quello che accadeva in passato, la Commissione europea e buona parte delle nazioni europee si sono schierate sulle stesse posizioni italiane».
La premier ha poi spiegato: «porteremo una modifica del termine di trattenimento nei Centri di permanenza per i rimpatri di chi entra illegalmente in Italia, che verrà alzato al limite massimo consentito dalle attuali normative europee: 6 mesi, prorogabili per ulteriori 12, per un totale di 18 mesi. Quindi tutto il tempo necessario, non solo per fare gli accertamenti dovuti, ma anche per procedere con il rimpatrio di chi non ha diritto alla protezione internazionale. Il limite di trattenimento per i richiedenti asilo è già oggi di 12 mesi e non verrà modificato, ma diventerà effettivo grazie alla realizzazione dei necessari centri di permanenza per chiunque sbarchi illegalmente in Italia, richiedenti asilo compresi».
Inoltre Meloni ha annunciato che “daremo oggi mandato al Ministero della Difesa di realizzare nel più breve tempo possibile le strutture per trattenere gli immigrati illegali. Anni di politiche immigrazioniste hanno fatto sì che oggi, in Italia, siano pochissimi i posti disponibili nei Cpr. I nuovi Cpr che verranno realizzati dovranno essere in località a bassissima densità abitativa e facilmente perimetrabili e sorvegliabili. Non si creerà ulteriore disagio e insicurezza nelle città italiane. Due proposte che saranno inserite nel Dl Sud per renderle immediatamente efficaci“.
Riassume poi la posizione europea la presidente del Consiglio: «decidiamo noi chi entra in Europa, non i trafficanti di esseri umani. Sono parole pronunciate ieri a Lampedusa dalla von der Leyen, sono parole che abbiamo più volte pronunciato io, Matteo, Antonio e noi tutti. Questa frase può essere considerata il sunto della nuova visione che si è affermata in Europa grazie all’Italia. Consentitemi una battuta mi chiedo se ora anche alla Presidente von der Leyen certa stampa e certi osservatori italiani rivolgeranno le medesime accuse e gli stessi insulti che hanno rivolto alla sottoscritta e a noi tutti quando proponevamo le stesse misure. Penso ad esempio al punto 6 del Piano presentato dalla Presidente von der Leyen, che prevede di adottare misure per limitare l’uso di navi non idonee alla navigazione e agire contro le catene di approvvigionamento e la logistica dei trafficanti, garantendo la messa fuori servizio delle imbarcazioni e dei gommoni recuperati. Mi chiedo se accuseranno anche la presidente von der Leyen, come hanno fatto con me, di voler affondare le navi con dentro i migranti. Rimane, aggiungo, la magra consolazione di poter rivendicare che, su questi temi, abbiamo sempre avuto ragione».
Meloni ha poi aggiunto: «al prossimo Consiglio europeo informale di ottobre l’Italia chiederà agli altri Stati membri di assumere le decisioni necessarie e conseguenti, soprattutto in tema di blocco delle partenze illegali dal Nord Africa”, ha annunciato la presidente del Consiglio. Inoltre, in accordo con il ministro Tajani, saranno convocati gli ambasciatori di quei Paesi che rappresentano le più consistenti nazionalità dichiarate al momento dello sbarco dagli immigrati sulle nostre coste. L’Italia chiederà loro la massima collaborazione per l’immediato rimpatrio degli irregolari, rappresentando che, sulle altre questioni di reciproco interesse, offrirà loro il medesimo grado di collaborazione ricevuta sul tema immigrazione».
Infine la presidente ha dichiarato: «è mia intenzione, inoltre, portare e approvare la settimana prossima in Consiglio dei ministri un nuovo decreto in tema di immigrazione e sicurezza con ulteriori norme necessarie a risolvere piccole e grandi criticità legate all’immigrazione illegale di massa. Penso, ad esempio, alla questione dei minori non accompagnati. Il nostro obiettivo è tutelare i veri minori per evitare, come accade ora, che con una semplice autocertificazione chiunque possa essere inserito nei circuiti rivolti ai minori. Non solo eludendo le norme sull’immigrazione, ma anche a discapito di chi minore lo è veramente. Stiamo lavorando, e inseriremo nel prossimo decreto, delle norme per prevedere dei canali differenziati per donne, bambini e under 14, ai quali sarà garantita ogni tutela».
di: Flavia DELL’ERTOLE
FOTO: ANSA/CIRO FUSCO