Lo scalo di Milano Linate è solo l’ultimo ad aggiornare la propria segnaletica seguendo gli spostamenti del Polo terrestre
Anche se lo studio del campo magnetico terrestre oggi non ci fornisce ancora certezze, certo è che questo fenomeno fisico ha molte più ripercussioni sulla nostra vita di quante non immaginiamo. Lo sanno bene gli aeroporti, costretti a inseguite un polo magnetico che, di anno in anno, si sposta im modo imprevedibile.
Il campo magnetico terrestre si forma, secondo le teorie più accreditate, dall’interazione degli strati interni del pianeta terrestre, entrambi ricchi di ferro e nickel, il nucleo esterno (liquido) con quello interno (solido).
A rendere imprevedibile l’esito di questa interazione è anche il fatto che il nucleo esterno è impossibile da studiare e osservare direttamente, trovandosi a circa tre km di profondità dalla superficie. Ecco dunque che il Polo nord geografico e il Polo magnetico non coincidono più: le bussole puntano verso una direzione spostata rispetto a quella che indicheremmo sulla nostra vecchia mappa.
Più precisamente, il Polo nord magnetico si è spostato verso est, dal Canada alla Siberia. Lo spostamento è avvenuto in maniera altalenante, raggiungendo picchi di 60 km di spostamento in un anno.
Se le conseguenze di questo non ci appaiono immediate, pensiamo agli aeroporti. Le piste di atterraggio degli aeroporti sono tutte denominate sulla base del loro orientamento rispetto al Polo nord magnetico. Gli aerei utilizzano questi indicatori per comprendere meglio e assestare la propria posizione durante l’atterraggio, al netto dei sistemi di bordo che consentono un controllo parallelo dell’orientamento del velivolo.
Così, l’aeroporto di Milano Linate ha recentemente modificato la propria segnaletica. La numerazione delle piste ha seguito il naturale spostamento del Polo nord magnetico, rinumerando le piste di atterraggio di conseguenza.
Si tratta di una pratica comune che quasi tutti gli aeroporti sono costretti ad attuare nel tempo. Alcuni aeroporti, data la loro posizione geografica, si sono dovuti adeguare con più solerzia.
di: Marianna MANCINI
FOTO: AMSA/DANIEL DAL ZENNARO