A Tel Aviv proteste per gli ostaggi uccisi da Israele
La guerra in Medioriente giunge al giorno 71.
La parrocchia latina di Gaza è da circa un paio d’ore sotto attacco. Al momento il bilancio sarebbe di due morti e cinque feriti. È quello che riferiscono fonti del Patriarcato latino di Gerusalemme, precisando che questa notte un tank israeliano aveva sparato in direzione della casa delle suore di Madre Teresa facendo rimanere ferita una religiosa.
Secondo quanto emerso da un’indagine preliminare dell’esercito di Israele i tre ostaggi che ieri, 15 dicembre, sono stati uccisi dai soldati a Gaza avevano innalzato un bastone con un pezzo di stoffa bianca.
A dirlo è stata una fonte dell’esercito. Secondo la stessa indagine, le truppe non “hanno seguito le regole d’ingaggio dell’esercito”.
Oggi a Oslo incontro capo Mossad-Qatar
Oggi pomeriggio, 16 dicembre, a Oslo sarebbe previsto un incontro tra Israele e Qatar, nello specifico tra il direttore del Mossad, David Barnea, e il primo ministro del Qatar Mohammed bin Abdulrahman Al Thani. L’oggetto è la ripresa delle trattative per il rilascio degli ostaggi israeliani a Gaza in cambio di una tregua e la liberazione di prigionieri palestinesi da parte delle autorità israeliane.
A comunicarlo è il Wall Street Journal citando fonti informate.
Papa: “Natale di dolore, la guerra è ferita aperta”
Questa mattina, 16 dicembre, Papa Francesco, rivolgendosi ai figuranti del Presepio Vivente della Basilica di Santa Maria Maggiore, ha detto: «un pensiero per i nostri fratelli e sorelle di Betlemme, la Betlemme di oggi. E naturalmente si estende a tutti gli abitanti della Terra dove Gesù è nato, è vissuto, è morto e risorto. Sappiamo qual è la situazione, a causa della guerra, conseguenza di un conflitto che dura da decenni. Allora la vostra rappresentazione dev’essere vissuta in solidarietà con questi fratelli e sorelle che soffrono tanto. Per loro si preannuncia un Natale di dolore, di lutto, senza pellegrini, senza celebrazioni. Non vogliamo lasciarli soli. Siamo loro vicini con la preghiera, con l’aiuto concreto e anche con il vostro Presepe Vivente, che ricorda a tutti come la sofferenza di Betlemme sia una ferita aperta per il Medio Oriente e per il mondo intero. Questo Natale pensiamo, pensiamo alla Terra Santa».
di: Alice GEMMA
FOTO: EPA/ATEF SAFADI