I soldati russi “mandati allo sbaraglio” con armi vetuste, dicono gli 007 britannici
Yevgeny Prigozhin, fondatore del gruppo Wagner, è tornato a pubblicare delle immagini. Nel video il leader dei mercenari russi è ritratto accanto a delle bare che conterrebbero le salme di soldati ucraini, pronte per essere rimpatriate. Prigozhin inquadrato dichiara: «stiamo inviando a casa un’altra spedizione di combattenti dell’esercito ucraino. Hanno combattuto coraggiosamente e sono morti. Ecco perché l’ultimo camion li riporterà in patria».
Prigozhin, che ha guidato per mesi l’assalto russo a Bakhmut, ha ripetutamente elogiato l’esercito ucraino come un degno e capace avversario.
Al fronte
La pressione sull’esercito ucraino sta aumentando a Bakhmut. “La difesa ucraina della città di Bakhmut è sempre più difficile, con intensi combattimenti dentro e intorno alla città”, ha twittato sabato il Ministero della Difesa britannico parlando di una “avanzata” del “gruppo Wagner e dell’esercito regolare russo nei quartieri settentrionali della città, ora vulnerabile agli attacchi da tre lati”. Di conseguenza, Kiev ha distrutto due ponti chiave, compreso quello che collega la città all’ultima via principale di rifornimento.
Serhii Cherevatyi, portavoce del raggruppamento orientale delle forze armate ucraine, ha dichiarato alla Cnn che ci sarebbero stati un totale di 131 assalti su quel fronte. Secondo gli esperti di Institute for the Study of War (Isw) però le truppe russe non riusciranno a circondare Bakhmut in tempi brevi. “Le forze russe – si legge nell’aggiornamento quotidiano del think tank – sembrano essersi assicurate un vantaggio di posizione sufficiente per condurre un movimento di accerchiamento contro alcune parti di Bakhmut, ma non hanno ancora costretto le forze ucraine a ritirarsi e probabilmente non saranno in grado di circondare la città in tempi brevi”.
Secondo lo stato maggiore ucraino «le perdite dei russi ammontano a 500 morti e feriti ogni giorno». Lo ha detto il ministro della Difesa ucraino Oleksii Reznikov al quotidiano tedesco Bild am Sonntag, aggiungendo che Mosca considera i suoi militari “carne da macello”. Va però considerato che le cifre reali delle vittime non possono essere verificate in modo indipendente. Secondo il ministero della difesa britannico il comando russo continuerebbe a promuovere azioni offensive nonostante lo scarso equipaggiamento. In particolare, si legge nel rapporto pubblicato su Twitter, alla fine di Febbraio i riservisti russi mobilitati hanno dichiarato di aver ricevuto l’ordine di prendere d’assalto una roccaforte in cemento ucraina armati solo di “armi da fuoco e pale”. Si tratterebbe di un’arma da trincea, la MPL-50 cioè una pala lunga 50 centimetri in dotazione. Questo attrezzo ha subito solo poche modifiche dalla sua progettazione nel 1869.
In Ucraina oltre 170 stupri dei russi
In Ucraina sono stati registrati 171 casi di violenza sessuale durante l’invasione da parte delle truppe russe. Lo riporta Kyiv Independent citando Olena Zelenska, che ha parlato alla conferenza United for Justice di Leopoli. Secondo la first lady ucraina il numero di stupri da parte delle truppe russe nel Paese indica che tali crimini sono una politica deliberata dell’esercito di Mosca.
Secondo quanto riporta l’Ukrinform citando il capo dell’intelligence militare ucraina, Kyrylo Budanov, “la Russia ha sprecato enormi quantità di risorse umane, armamenti e materiali, e la sua economia e la sua produzione non sono in grado di coprire queste perdite“.
Secondo Budanov, Mosca “ha cambiato la sua catena di comando militare: se l’esercito russo fallirà nei suoi obiettivi questa primavera, esaurirà i suoi strumenti di guerra“.
Distrutte 505 infrastrutture culturali
In Ucraina sono state distrutte dall’inizio dell’invasione 505 infrastrutture culturali. Lo ha riferito su Telegram il ministero della Cultura ucraino, citato da Ukrinform. “Un totale di 1.322 elementi di infrastrutture culturali sono già stati danneggiati a causa dell’aggressione russa in Ucraina. Quasi un terzo di essi, 505 oggetti, è stato distrutto”, ha scritto.
Inoltre, 101 infrastrutture giovanili sono state distrutte in Ucraina a seguito dell’invasione.
La Russia usa nuovi ordigni
La Russia avrebbe utilizzato contro l’Ucraina le nuove bombe plananti UPAB-1500B da 1,5 tonnellate, progettate per colpire oggetti protetti fino a 40 chilometri. Lo scrive il media ucraino Defense Express. La bomba venne presentata per la prima volta a un’esposizione di armi nel 2019 e secondo il suo produttore, la GNPP Region, trasporta un carico utile di 1.010 kg di cemento perforante ad alto potenziale esplosivo. Si tratterebbe, riporta Defence Express, delle stesse bombe usate qualche settimana fa nella regione di Chernihiv.
Yuriy Ihnat, portavoce dell’aeronautica ucraina, ha assicurato che la Russia stia utilizzando bombe plananti UPAB-1500B, per rispondere a questa offensiva Ihnat ha spiegato che è fondamentale che l’Ucraina riceva i caccia occidentali per “contrastare questa minaccia” secondo quanto riporta Ukrainska Pravda.
Tajani: “serve sedersi al tavolo delle trattative”
Sull’Ucraina si deve «cercare di convincere la Russia a venire a più miti consigli e sedersi ad una tavolo per trattare una soluzione pacifica della crisi in Ucraina. Naturalmente la pace, per quanto ci riguarda, significa una pace che preveda non la sconfitta dell’Ucraina, ma il ritiro delle truppe russe». Lo ha dichiarato a Tgcom24 il ministro degli Esteri Antonio Tajani.
«Tutti quanti lavoriamo per raggiungere l’obiettivo della pace – ha aggiunto -. Vogliamo scongiurare assolutamente qualsiasi rischio, anche ipotetico, di utilizzo di armi nucleari, seppur tattiche, quindi limitate ad alcune zone, perché sarebbe una sciagura».
di: Caterina MAGGI
aggiornamento: Flavia DELL’ERTOLE
FOTO: ANSA