GAZA

Il ministero della Sanità di Gaza ha riferito che sono stati uccisi 4.650 bambini e 3.145 donne

Il portavoce militare israeliano Daniel Hagari ha riferito che oggi, 14 novembre, è stato completato lo sgombero dell’ospedale al-Quds a Gaza è stato completato oggi. Hagari sostiene che alcuni “terroristi” si trovano in altri ospedali” e ha lanciato loro un appello “affinché si arrendano”: la loro presenza nelle strutture rappresenterebbe per Hagari è “un crimine di guerra”: Il portavoce ha, poi, dichiarato, che l’esercito israeliano ha assunto il controllo nel campo profughi di Shati, che ha descritto come “il cuore del terrorismo”.

A Tel Aviv tre persone sono rimaste ferite da alcuni razzi lanciati da Hamas. Lo hanno comunicato i Servizi di Pronto Soccorso del Magen David Adom. Un 20enne è rimasto gravemente ferito dopo essere stato colpito dalle schegge di uno dei razzi intercettati o forse da un impatto diretto. Tra le persone ferite c’è anche una donna di 43 anni.

Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha affermato di aver avviato la manovra terrestre a Gaza per “esercitare pressione su Hamas”.

«Quando alcune settimane fa ho ordinato l’avvio della manovra terrestre una delle ragioni era la necessità di esercitare pressione su Hamas. E questa pressione – ha dichiarato Gallant, rispondendo a una domanda sulla missione al Cairo del Capo dei servizi segreti israeliani – accresce le possibilità. Se fossimo rimasti invece lungo le nostre linee originali questa questione si sarebbe trascinata per molti anni’».

Il rappresentante di Hamas in Libano Osama Hamdan ha dichiarato che l’organizzazione ha “il controllo della situazione” nella Striscia di Gaza.

«Hamas e le Brigate Izzeddin al Qassam hanno il controllo della situazione operativa e di combattimento nella Striscia di Gaza – ha dichiarato Hamdan durante una conferenza stampa a Beirut – e rispondono agli attacchi del nemico 24 ore su 24, seguendo i piani di difesa preparati attentamente».

Il capo dello Shin Bet (l’agenzia per la sicurezza interna di Israele) Ronen Bar si è recato in Egitto per incontrare ufficiali di alto livello per favorire l’accordo sugli ostaggi. Lo ha fatto sapere Haaretz.

«La visita del capo dello Shin Bet in Egitto si è limitata a discussioni volte ad attuare una tregua umanitaria e alla questione dello scambio di prigionieri» ha dichiarato Al Qahera News su X, citando fonti ufficiali.

Le vittime

Il bilancio delle vittime nella Striscia di Gaza è salito a 11.320. Lo ha riferito il ministero della Sanità di Gaza, gestito da Hamas. 4.650 sono bambini e 3.145 donne.

Il portavoce del ministero della Sanità di Gaza in precedenza aveva ad Al Jazeera che nella giornata di oggi, 14 novembre, sono morti 40 pazienti all’ospedale Al-Shifa. Al Qudra ha poi riferito che ci all’interno ci sono ancora corpi che devono essere sepolti ma che le forze di difesa israeliane starebbero impedendo i movimenti all’interno degli edifici che compongono il nosocomio.

Familiari ostaggi: “accordo possibile stasera, non fermatelo”

I familiari degli ostaggi israeliani nelle mani di Hamas hanno rilasciato un comunicato rivolto al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, al ministro Benny Gantz e al ministro della Difesa Yoav Gallant. «Una decisione può essere presa stasera – hanno affermato le famiglie degli ostaggi – Netanyahu, Gantz e Gallant. Sappiamo che una decisione può essere presa stasera. Non dovete fermare l’accordo». Proprio oggi, 14 novembre, si è svolta la prima giornata della Marcia per gli ostaggi da Tel Aviv a Gerusalemme, che terminerà sabato 18 novembre davanti all’ufficio di Netanyahu.

Guterres turbato dalla situazione negli ospedali di Gaza

Il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres, è “profondamente turbato dall’orribile situazione e dalla drammatica perdita di vite umane in diversi ospedali di Gaza”. Lo ha dichiarato il suo portavoce Stephane Dujarric. «In nome dell’umanità – ha proseguito Dujarric – Guterres chiede un immediato cessate il fuoco umanitario».

Il portavoce dell’Onu ha commentato l’attacco del ministro degli Esteri israeliano Eli Cohen al segretario generale delle Nazioni Unite. Cohen aveva dichiarato che Guterres “non merita di guidare le Nazioni Unite”.

«Il segretario generale continua il suo lavoro rimanendo calmo e concentrato in circostanze difficili, basandosi sui principi della Carta Onu e sulle leggi umanitarie internazionali» ha dichiarato all’ANSA il portavoce.

di: Francesca LASI

FOTO: ANSA/EPA/ATEF SAFADI