TIZIANO RENZI LAURA BOVOLI GENITORI RENZI

Tiziano Renzi e Laura Bovoli erano stati assolti dalla Corte d’Appello di Firenze perché “il fatto non costituisce reato”. Nelle motivazioni si legge che i coniugi non agirono “per consentire a terzi l’evasione delle imposte”

Sono state rese note le motivazioni della sentenza con cui la Corte di Appello di Firenze ha assolto Tiziano Renzi e Laura Bovoli, genitori del leader di Italia Viva Matteo Renzi nel processo sulle fatture false. i coniugi erano stati assolti perché “il fatto non costituisce reato”.

Secondo la Corte di Appello le fatture erano false perché le prestazioni fatturate non erano state effettivamente svolte, ma non è stato dimostrato il dolo specifico richiesto dalla configurazione del reato, cioè che le fatture fossero state emesse “al fine di consentire a terzi l’evasione delle imposte”.

È stato, invece, condannato per truffa ma con pena ridotta a 9 mesi, l’imprenditore Luigi Dagostino, soprannominato “il re degli outlet”.

La Corte, inoltre, afferma che “anche se risulta dimostrato che le fatture emesse dalla Party e dalla Eventi 6 (entrambe di proprietà dei coniugi Renzi, NdR) non corrispondono a prestazioni commerciali realmente effettuate, la finalità perseguita era esclusivamente di tipo extra fiscale: attinente ai versamenti che nel giugno 2015 Dagostino riteneva di effettuare alle due società emittenti per ragioni che il processo non ha chiarito”.

In merito all’imprenditore pugliese, nelle motivazioni si legge che il fatto che Dagostino abbia trasmesso una fattura alla Tramor, di cui era stesso amministratore fino a poche settimane prima, “tacendo l’inesitenza della prestazione sottostante e anzi sollecitando il rapido pagamento, costituisce una condotta artificiosa che integra il reato”.

In primo grado Tiziano Renzi e Laura Bovoli erano stati condannati dal Tribunale di Firenze a un anno e 9 mesi di reclusione, Dagostino a due anni.

di: Francesca LASI

FOTO: ANSA/CLAUDIO GIOVANNINI