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I genitori del leader di Italia Viva sono stati assolti perché il fatto non costituisce reato. Condannato, ma con pena ridotta, l’imprenditore Luca Dagostino

La Corte d’Appello di Firenze ha assolto Tiziano Renzi e la moglie Laura Bovoli, genitori di Matteo Renzi, nel processo sulle fatture false “perché il fatto non costituisce reato”.

È stato condannato, ma con la pena ridotta di 9 mesi, l’imprenditore pugliese Luigi Dagostino.

La procura generale aveva chiesto la conferma delle condanne del primo grado, a un anno e 9 mesi per i conigui Renzi, a due anni per Dagostino, soprannominato “il re degli outlet”.

In udienza Renzi e Bovolo hanno rilasciato dichiarazioni spontanee. «La legge è uguale per tutti, anche per chi si chiama Renzi. Non ho mai fatto fatture false in vita mia – ha affermato Laura Bovoli – Mio marito Tiziano è esperto nel settore commerciale ma non capisce nulla in amministrazione. Mi assumo completamente la responsabilità della fattura da 20 mila euro fatta da Party srl per un lavoro ben preciso che avrebbe dovuto svilupparsi, cioè attirare i clienti verso i negozi poco frequentati nell’outlet The Mall. Progetto mai andato fino in fondo perché, grazie al fango gettato dalla stampa, sono stata costretta a chiudere l’azienda. Mio figlio, allora a Palazzo Chigi, mi disse di chiudere l’azienda. E così feci. Ma dopo 30 anni di lavoro potevo rovinarmi per 20 mila euro?».

«Due anni fa sono stato condannato a 22 mesi di carcere, non ho mai chiesto nulla a mio figlio Matteo» ha dichiarato Tiziano Renzi, che ha ribadito più volte la sua innocenza e l’estraneità alle accuse.

di: Francesca LASI

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